BCCCAP00000000000000000000755
Conchita stessa scrive nel suo diario: «Quando lo dicevamo alla gente, alcuni non ci credevano, soprattutto alcuni sacerdoti, perché - dicevano - gli angeli non possono consacrare. Quando rivedemmo l'Angelo, glielo riferimmo e lui ci precisò allora che prendeva le ostie nei tabernacoli, che le prendeva sulla terra (non le portava dal Cielo) già consacrate. Lo dicemmo alla gente, ma qualcuno dubitava ancora». Questa obiezione che gli angeli non hanno poteri sacerdotali si dissipò molto presto per alcuni. Ma per altri continuò a sembrare un fenomeno fuori luogo: dal momento che c'erano dei sacerdoti, che senso aveva l'intervento degli angeli? Non era una specie di inutile spreco di azioni soprannaturali o miracolose? Era evidente che l'Angelo agiva sempre a titolo suppletivo, co– me «ministro straordinario» per rimediare ali' assenza del sacerdo– te, ministro ordinario della comunione. Ora, questa assenza era frequente a Garabandal, poiché il parroco risiedeva a Cossio, do– ve celebrava abitualmente la Messa. Nei pochi giorni feriali in cui la Messa veniva celebrata nel paese di San Sebastian, le bambine difficilmente potevano assistervi, per via del loro orario scolastico e delle faccende domestiche. Un testimone eccezionale di tutto questo, DonJosé Ramon Gar– da de la Riva, ex parroco di Barro e ora di Lugas (Asturie), affer– ma nelle sue memorie: «Ho potuto constatare che l'Angelo non dà la comunione alle bambine quando il parroco o un altro sacer– dote autorizzato per esercitare il ministero a Garabandal è pre– sente e officia il rito. Lo annoto qui come risultato di uno studio che ho intrapreso e che ho potuto verificare a più riprese». Più di una volta, queste comunioni furono occasione di grandi lezioni per le bambine. Jacinta non dimenticherà mai una lezione che ricevette fin dall'inizio. Un giorno, mentre si trovava inginoc– chiata fra due delle sue amiche, pronta a ricevere l'ostia, vide l'An– gelo passare oltre. Gli chiese il perché con le lacrime agli occhi e le fu risposto che le veniva rifiutata la comunione a causa di una risposta villana da– ta a sua madre. «L'Angelo tornò a darmi la comunione solo quan– do mi fui confessata». Termineremo questo capitolo con qualche dettaglio sulle circo– stanze di queste stupefacenti comunioni estatiche. I luoghi dove furono più spesso somministrate furono: la pietra della «Campuca», i Pini e le porte della chiesa... Quanto all'ora, come se volesse dar prova di osservare scrupo– losamente la disciplina della Chiesa, l'Angelo non dava mai appun– tamento oltre le ore della mattina. 94
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy NDA3MTIz