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Finché un giorno sentì parlare di ciò che accadeva in quel luogo appartato della m:::mtagna cantabrica. Pensò subito: se il Cielo comunica con quelle bambine di Gara– bandal, non potrei trovare lassù, tramite loro, la risposta che cer– co tanto? Il Giovedì Sa:ito si mise in cammino (un lungo cammino, non solo di chilometri) verso Garabandal. L'importante era accedere a Garabandal con una disposizione di umiltà interiore. Bisognosa, terribilmente bisognosa di ottene– re una grazia speciale che la viaggktrice non poteva a nessun tito– lo rivendicare, dcveva rimettersi semplicemente e totalmente al– l'immensa bontà di Dio. La sera stessa èel suo arrivo al paese, il Venerdì Santo, porse alle bambine la d::imanda che la angosciava: «Quando vedrete la Madonna, chiedetele di mio figlio». «çhe succede a suo figlio?», chiese una di loro. «E morto!» Non ci furono altre spiegazioni, e non fu fatto il nome del ra– gazzo ... Nel corso dell'estasi, fu subito chiaro che le ragazze stavano par– lando alla loro Visione della donna e del figlio. Tuttavia, né il po– meriggio di que~ giorno, né durante le lunghe ore dì veglia che se– guirono, giunse una risposta a quella madre tanto angosciata. Cre– dette persino di percepire un rifbto: «Tutte le vol:e che la bambina in estasi mi dava il crocifisso da baciare, lo sottr~eva poi palesemente alle mie labbra. Se tutto questo era vero, l'idea che la Vergine rifiutasse apposta i miei omaggi mi faceva soffrire crudelmente... » Successe poi qcalcosa di ancor più crudele quando la signora Mer– cedes riuscì a parlare con le due bambine uscite dall'estasi: «Allora, non Yi ha detto niente?» «Sì, la Madonna mi ha risposto, ma al momento non posso dirle niente» (parole di Loli che Jacinta ripeté poi). Lasciarono la dgnora Mercedes di ghiaccio. Davanti a lei aveva le ore della not:e per rimuginare i suoi tristi pensieri: la sua posi– zione di fronte a Dio, la possibile situazione di suo figlio. Una ve– ra notte da Venerdì Santo! Non sappiamo se quella donna riuscì, nella sua afflizione, a pren– dere sonno quella notte: sappiamo invece che il giorno seguente non le portò g:ande consolazione. Il calendario indicava il 21 aprile: Sabato Santo. Liturgicamente, 85

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