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GESUALDO DA REGGIO CALABRIA 245 tradizionale e scienze moderne, cosi che ne verrà fuori un buon manuale per la formazione del filosofo cristiano in un mondo moderno. La rinuncia all'insegnamento non fu un addio alla scienza e alla cultura, poiché egli continuò a coltivare gli studi anche se nel campo delle scienze strettamente ecclesiastiche, e mai smise di comporre trattati eruditi su vari problemi morali, liturgici, cano– nici, di diritto regolare per rispondere a quesiti di superiori e confratelli. Si impegnò pure nel campo della storia ecclesiastica e dell'apologetica per combattere il febronianismo, il giansenismo, il regalismo e la massoneria, calati nella sua Calabria dalla corte di Napoli. Anche se, per non dover fare ricorso al danaro, non stam– perà nessuno dei suoi scritti, essi nondimeno lo dimostrano un illuminato rappresentante della cultura umanistica e religiosa nel regno di Napoli. Benché fosse un frate rigido e intransigente nelle sue idee, questa prima formazione umanistica e scientifica fece di lui, nel– l'anima e nella condotta, un vero umanista cristiano: le sue lettere e trattati lasciano trasparire una tenera delicatezza e una bontà squisita verso confratelli ed estranei; negli stessi scritti polemici mai apparirà una sola parola dura contro le persone che professa– vano gli errori da lui combattuti. In difesa dell'abito e della povertà La provincia di Calabria e lo stesso Ordine cappuccino ave– vano perso uno studioso chiamato, forse, ad essere un luminare della scienza e della cultura, ma avevano guadagnato un cappuc– cino genuino e quindi un santo, il quale dedicherà il resto della sua vita alla difesa del carisma peculiare dell'Ordine. La spietata qualifica di novità e di vanità, con cui il padre Gaetano da Bergamo notò l'ansia culturale del giovane lettore, colpi vivamente la sensibilità del padre Gesualdo, che proprio in quegli anni si era pronunciato senza mezzi termini contro una novità introdotta nella provincia cappuccina di Calabria in occa– sione del capitolo provinciale del 1748, quando fu deciso di sosti-

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