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murr. il Conte Giovanni Bonasi di Carpi " qiacchè, s,cri-ve, mi corre un indispensa– /Jile dovere di ritrattarmi da alcune espres– sioni da me altre volte scritte, prima eh' ·io sapessi cioè, che il Fra Stefano Cappuccino da m e biasimato, fosse quello da Carpi, a.i cui ho poscia veduto opere meruevo ti di lode sì in Reo(fio . come in Modena " C7J. A questa nobile e doverosa ritrattaz:one, il Bri,gnoli a-grgiunge: - « Frate Stefano e– l'élJ veramente oi.tt.ore. dotato di fervida im– rnfug'inazione, capace di grandi e sublimi 66 corncenirnenti, fran co e r:"oluto nel tocco, ardito nelle mosse. buon coloritore allorcilè voteva disvorre di colori fìrii, o quando doveva trattare soggeiti suscettibili di una certa vivacità; conosceva assai bene il chiaroscuro--: ed anohe la prospett:,va aerea ; gli Ecorci, de' quali era amant:ssimo-, gl'ir,– t,endeva assai bene, e fanno grandissimo effetto. Mla non sempre il suo disegno è cc,rretto. e la viva,ce sua immaginazione, e forse la fretta in cui spesw era costretto ad onera:i,e, per cu: forse mancavagli il temTJo d'istud·arn, furono le cagioni per clù. anche nelle ()ll)er-e sue migliori, scor– gesi alcun che di ammanierato. Il suo stile inclina l)erò sempre al grandio10, e lungi <l all' essere egli riusc:to imita1,ore dei gran di maestri del gentil .dip'n.gere della Scuo– la Bolognese, quai furono i Francia, Inno- . cenzo da Imola. i Carracci, Guido Reni, il Domenichino . l'A1bano · e tanti altri•, direb- l)esi aver egli fatto piuttosto uno studio del risentito Mi-chelang,elo, del terribile Ca– ravaggio,, el RubJ)ens manieTato " (8). Il Bn ,moli. dopo questo suo tanto spassionato g-iudizio su\le qualità artistiche di Fra Ste– fano come !Pittore, passa a giudicarlo c1ua– le sclùtore. e. continua: - « Fra Stefano diede opera anche a molti lavori di pla– st:,co... Parmi tro'Vare in essa la medet-ima alquanto sregolata fant~s_ia, ed il medesi– mo caratter.e ammanierato delle sue Dittu– ~re. ·Mo,sse sforzate. pannegg'. amenti sovt:,-– chiamente tritati e E-Volazzanti; infine, tut– to il carattere del depravato gusto Berni– nesco. Non negherò già, eh-e talvolta foss e più moderato; anzi dirò, che nel parapetto della mensa dell'altare d' S. Serafino nella c_hiesa dei Cappuccini di Reggio, avvi' un tutto - rilievo in ,plastica rappresentante la depo-sizione nella tomba di .Nostro Signore G, c.. che non '.ìnvidia le opere del Bega• relli e del Mazzoni . Così dicasi ancora del bel Presepio che _sta nella chiesa dei PP . Cappuccini. di Modena, orve tutte le figure che il compongono rnno mosse natural– mente. e ab-bastanza ben panneggiate " (9) . - • In tutte le sue Pitture e Scolture, aggiunge il Pr. Tomini (10), vi s', scorge un immaginar vivo, un colOTito rorte ed uno ~forzo di disegno sì ardito e singolare. ,che fa stordire gli ,stesE-i intendenti •. Fra Stefano. amò coll'arte gli a)'tisti. Il Fontanesi ,gli contraccamb:ò l' amore col volere la sua sel)oltura accan1o a quella di Fra Stefano. Dalla sua souola sortirono ii prof. Giusewe Sola ed i1 carpi..giano To– marn, Bisi capo stipite d'una ·famiglia pret– tamente artistica. Trap'antatasi a Milano conta oersonalità eminenti" in pittura, in scultura. in architettura. La Priorità d'. Carpi e la Comunità Reli– giosa dei Cappucc·ni di Reggio ci tennero a.d avere in o-ltt.ura l'effigie del concittadi– no e del' conf,ra.tello, e, Fra Stefano, in !Virtù di santa ublbidienza, dipinse i due desidera.t'i ritratti. •Esiste tutto~·a il primo in Carpi ~·-esso il Museo Civico ed è ceic– brato da un interessante carteggio passato fra l'avv. l&ustacchio• Cabassi priore di Carpi, ed il padre S e-rafi.no da Gualt.ieri g-uarcì'. ano· del convento, di R,eggio. Il se– _condo è torne quello l'invenuto in Reggio nel 1891. dalla stampa menzionato con lu- . sing-hieri particolari. - « Si è trovato a Reggio (così il quotidiano di Modena Il Di- I

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