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suoì dipin:i - po.c:n.i l)ur,.roppo - u!Limati r,o' 'mezzi tecnici suggèriti e voJuti _cial– l'arte. · Due cli questi cli)inti sono da OSSe,rvarsi. Il pri:no è all'altéll' mag~ior.e della Chiesa dei ,Cappu]Cini in Re,g;gio, RappreseEta, auello posto ~li primo· altate, s. Serafino da M,o,ntegTanaro che r,ceve da un ·Angelo la narti.cola consac,ra~a. E' un capolavoro d'arte. Il .naclre Cirillo 1VL1ssini (5) r'fere11- do1si al ' RUibini. sCTiVJe: - " La testa µ1 aue.sto Santo è; a \il"Ì'Uclizio cli critici val3n– ti, opera verament,:; clas~".ca ed or' gmal, ~. degna. nòn tanto d·el G1c1erci-no... quanto ancora del ·penne~lo de~ Giowg;one, per :forza d' esnressione e per vivacità e tona– lità <li colorito ». _'._ E. Giovapni Brignoli (G) , s' e-sprime: -- " Se non si' avesse cer– tezza essere ope.ra di lu:, :1, tutt'altro dipin– tor-e ascriv•erebbesi, , anzi credereib•besi un dipinto de~ Huhens, alla di cui maniera e,gli molto' inclina;va ». 11 ,seconc.o ,rappresenta il Trionfo della Croce. Ha lar,g1he dimens·,oni e merite-reb– lrn gli onori cli ur.a .Galleria. Adorano Ja Croce - dipinta nella parl;e superiore del cruadro - s. F;rancesco d"Assisi, S. Fedele da Sigmari)1ga, S. Giuse'!)pe da, Leonessa. Altro ca1Jo lavoro di Fn,. Stefano trovasi . nel Convento dei Cappuccini di Re:ggio ; è un dipinto1 a freé•Co- in cci si ha S. Fran- 1, · cesco, ~n atteggiamento di a,bbracciare Cri– sto morto. Vanno ;p_-_ffe rico::-dati: un S. Francesco 65 cl' Assis'. es·eguito ,per il sig. Stefano For~ ,ihieri di Andrea . e la tela dei tre Santi· Martiri Cappuccini del Gi a,ppone. Qnesto ,auadre<tto, ad olio. di proprie1à dei cigg, MaJmu.si cli: Mo.dena, per :1 suo traue,gglo delica1io e preciso lo si ritenne del· Rubens. ! C~IT!CI D! FRA STEFANO Stefano lav,o,rò molto anch,e in chiaroscuro ed anche nel Convento di Modena po'Ssono v,edersi ·vari suoi lavori che ri:pDoclucia:mo nelle figure del tesw. La portata artistica quindi di Fra .Stefa- 1 no, è cli merito indiscusso. Pur tuttavia le I ' forbi.r,i della ci''.tica cer,carono di asso tti– g'liarla: critica velenosa, ammanrnia di mala fede che nelle strette sue ~pine ritor– c.endosi in su se I s•tessa, ·venne a riconfer– mar8 .la valentia dell'umile pittore, pre– cursore di un'' arte n'uova. E ad avventarglisi .spietatamente e incon Siderat,amen1;e contro è il profano, è l'in– tellettuale. Il primo' lo maledice .perchè, credendo vera 'l!na finta porta ~la Fra -$te– lfano dipinta nel ConvMto dei Cappucçini in Mantova vi perde una sc9mmeEsa: lo insulta il E 1 econdo e lo dice « un imbratta– tore di tele ,e di muri ,, - " un dipintore eome Dio- vu'ole » - e che " natuÌ'a, per quanto pare, non l'aveva neppur fatto un clipintOil' da scodelle » . A pronunciarsi (r1 tal guisa fu, in un primo t empo, il p.roL G: ovanni Bri,gnoli. Però il Bri;gnoli ne fa. ammenda, e lo si vede a circon_dare di p,re-

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