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5J. dificò le ;;ue Drime •ilisposizi•oni permetten– do nh e lire 300 r-estassern alla Congregazio- 1ne e sole 300 fmsero erogate ·a benefizio stenzn: dei □ed.esimi ne r :sentivano. i pove– ri infermi e moribc.ndi, e ·affinchè l e pre– g-hiere pot,essero pii: facilmente ottenere il des·iclerato affetto J.)!'Omeltevano ji avva11- tag,gi.are l'Op,eÌ'a evitando qualche altra spesa, a_ igiu,d:ziio lo:co me:10 imp·Jrtante, o superflua o inutHe ». ' ,degli infermi. In tai modo ner 1745 v0nne definitivamente stabilita la · permànenza dei Cappuccini nell'O.Epeclale. (1). In seguite, la prcvvisione al Cappellano. - Parroco essendo sata d iminuita di circa lire 600, a preghie1ra cl egH stessi PreEidenti clell'Un:one. la non: inata. p'a persona mo- (1) Conqre(fazione della s. Unione - Ver– liaU - Anni 1737 - 1748. Arch. congr, di Ca- Un Duca Estense Cappuccino C F. PLACIDO da favùllo ') . Nr.l 1628 accadeva un :a! to n 2lla Cont; clegli, Esten~·i che g3tta.va 11el p;t':. prnfoncio dolore .l' animo di ognu:10. La Di;tchessa ' Donna Isabella di Savoii;. era s:ata quasi improvvisamente rapita aEa vita ! Tale av– venimento ri1entre cost-e.rnava cortigiaai e sudditi del Ducato, av~a un' ecc- più stra– zlante su lo spir:it;c, del iDuca . Alfomo Hl. Con gli occhi bagn.1ti cli la.grime;- con voce commossa da un dolore ineff.ab: le, con le .mani giunte in atho di preghiera inginoc- . ciliato ai lat1 del l3tto cl ell a mo!'ente avea promesso alla consorte di camblar viia per- donando a tutti i suoi nemici. La - morte cli Isnibella ridava la vita spirituale al Du– ca Alfonso. In {l'Uei momenti tra, 5 tc' prop,o- 5e di comacrar.si i::itie.rament,e a Dio appe– na le circostanze _glielo, a.vessero accon s·en– tito. La vo.cazione di Alfonso allo stat,. claustrale. non fu però opera di un solo momento. nè il prodotto cli sol::: cause e- 0,steriori, ·g',à da aku[l te:11po o-]:i,eravasi i.n auell'anima una s~lenziosa intima e spiri– tuale .trasformazione. I disgusti avu ti con i Pepali, il timore di nuovi ag.g·.1at l ,per :,;: compiute vend étte, il ri::i.orso ':l'lllc ;-,yn messe colpe, gli es'empi cli mansuetudine a lni offerti daUa conrn,rte, tutto concorreva gr{l.datarnente a dLataccarlo da.Ile cose rai:i– teriali. La morte della virtuos: ssima consorte rliede al ·Duca Ì'ult:mo colpo. Conobbe ~ol.:1.· mente allora tutta ·la vanità delle terrene cose: _;.\lfoné'o p iù non dovea cin.gere la soada del • comando ma per lui stava pre– parata la rozza 'flme clel Poverello d'11-;sis~ RINUNCIA IL DUCATO . La morte ~ran maestra aprì gli o, rJti ;,; t)11ca: e folta una generale confessione de– cist) rl l lasciare i.l mondo . Intanto che liatrida\·a gl~ affari del mon– !.l o-. rliinostTò di saper vivere cristianamen– te. Ìntnwreso u,n pellegrinag:gio per AssiE, ùovet.tB immediatamente far ritorno perchù colpito da malattia, portato a Sassuolo fu o,bbligato al letto , per tre mesi . Quivi ap– Dren deva a morte di suo P,ar'h'e Duca ;{ e – gnante avven,uta il 7 dicembre 1628, e su– bito si portò a Moslena pe,r prendE:re pos– Stsrn del Ducat o cl1e tertne pe•r soli 6 mes·. Qualunque· carattere ' debole si sarel:Ìbe lasciato lusin,gare clalla corona, ma Alfon– so non si lasci.ò rimuove.re ,cl.al lJl''.)jFJ''! v.i fatto •e nel ,g:ugno C:-el 1629 aibd\e,wa m fa– vo-re rlel fiflio Francesco. Prr,sentatosi al P. Feliciano da Piacenza Provi'nciale dei Cappucc:ni dolll1anclò di N· sere ri-cevuto n-el numero de_i laici, ma su– perati i con:rasti. della sua umiltà fu dec '– so ohe do·vesse essere ammesso tra i chie– rici ed il 31 luglio Alfonso avuta dal Papa Ur,bano, VIII l'apos,tol',ca ben:e.dizione e spe– ciali priv_ilegi partiva per il noviziato dei Cappuccini t4 i Merano._

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