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---- q-!'eg ati i quali, seduta stant.e, ufficiarono il 1Ciri1icelh e i_l Canonico Lo,r-enzotti. a in– ziare le pratiche oppo,rt une. :'Il ella tornata del 19· Luglio gll incar'.cati esposero in Congl'E,gazi·Jne che, per ui1co– stanze particolari, 1,a nominata r>"ia perso– na non poteva più v-ersare le 18 mila lire, come dovevasi . J)el m'anteniniento dei clue Padri nell'Ospedale - il denaro er,a stato urestato alla Commi:tà di Modena e queEta C:1ppuccl11i SOCCOl'l'IIUO no pHVfll'O fèl'ito ffig. 32] non era, pel momento, !n grado rn res1:– m i.rlo - · pur tuttavia. Der clari, esecuzlu ue _afl .un 'opera cli tanta carità e profitto per ,gli ammalati, un' altra p-errnna benelìca si estbiva. come principal-e e in solido, a versa.re all'Unio-ne le 900 l'rc annue - o.lle seguenti condiz.ioni: 1. « Essere ma prncisa intenzione di con– tribuire al mantenimento di due sacercloti Cappuccini che ,g:•:irno e notte possano p.re – stare assist-enza cont'•nua ai poveri infer– mi e moribomli della S. Unione, cosa che 50 ~ . si r,2nde impo,sE-ibile prestarsi da l,11 Par- ;·o,co solo. . 2. « Cl1e non abbia !l)erò a climinufrsi la urovv~sione e molto· meno a rimuovers: il nresent-e Pamoco, il qualé per esse!'e bene– merito JW.r il lungo servizio, a giudizio di t.utti loclevolmen/:.e prestato per più di tren– " a[lni. deve oontinuare nel rnlito imp:ego e<l esNcizi-o di ca.rità. 3. " Clie se JJ,er la zelante e indefess a as– sistenza. la quale ben può aspettarsi dai religiosi Cappuccini, l' esperienza farà co– nornere e toccare con mano rendersi affat– to stme,rfluo il concor.so del P-arroco, in tal cas:i. sa:rà lecito d1minu,re ìa. provvisione del Parroco stesso ed anche sopprimerla .cl-el ·tuito. avendo però il riguardo della g:ratitudine do,vuta al Parroco, per il lun– g:o e lodevole: servizio prestato. 4. « Con Datto e c'Ondizione eEpressa eh,, cruella pa-rz:,ale diminuzione o soppressio– ne di provvisione, che in qualunque tempo ,venisse fatta al Pal'.fÒCo, debba impiegcu-si ed erogarsi a ben efizio dei po•veri mfermi, sia prolungàndq loro di qualche g orno la convalescenza. s ia con rnvvenirli di qual– che elemosina all' atto della partenza dal– l'OsD-eclale, ·e ciò in ragione della diminù– zione o so])pressioflé dello stipendio al Parroco. fi. « E' voloµtà ferma e dicll'-arata deUa nominata· uia pers:ma cli contribuire uni– ca!Ì.i"ente al rnagg:01· sollievo- dei poveri 1,,– fe.rmi ·e che perciò ropera della S. _Unio– ne · non debba. nè posrn mai dim'nuire, n eanche in minima parte, alcuna di quel– le spese eh-e è solita fare presenteinente e che in qualunqu e tempo sarebtbero neces– sarie. come rn non fossero mai. tt.a1i intro– dotti n ell'Ospedale i Cappvccini. G. « Che n essi:rn a cl elle- Huddette condi– z:.oni si debba mai trasgredire sotto-·pena: ,della caducità del legato ,, . In tal modo i detti Religiosi venne.ro am– messi, provvisori a.meni.e, nell' Ospedale e assunsero il serviz 'o nei prjmi giorni clel Novembr,e 1742. Ma dopo un a nno ap,pena, cons·deratu 'che pel mantenimento dei due Paclri l' 0- pera Pia aveva speso circa li.re 1230 invece di lire 900. i Co•m-ervatori d ella città dl Mo-rlena mossern lagnanze ai Pre,5;ctenti d-ell'Unione ,ma (Jluest: pregarono calda– mente i Conservaiori affinchè « non fo.ssL– rn rimossi i Cappuccirii · in vista mastima– merite del grande vantag,gio che dall'a.ssi-

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