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., 45 sa. ma penchiè tale lo voÌ.l➔ S. Francesco. C'è -dun(f!ue la nec:essaria, Ù::iità sopra tutte le Congregazi•oni, per l'·unic~tà del supremo Moderatore· cui 1:llltto l'Ordine fu assogget- .tato da S. Franc,es,co: c'è l'unità f.ra te sin ' gole FamigLe, per ~'identi,à della R,egola e del r,omun Padre e F'ondatore ~ c'è l'unità , il~ c!.ascuna di esse, pe,r· l'' llni.tà del regime che Le -moidHa e go,•rerna. LE allora. I.ii domanderà, quale sarà iI Suooess,o,re, legittimo e· v,erc• d,el S. · Foncla– to,re ? E chi dei tre oggi esistenti può dirse– ne il vero rap,prese1:tante diretto?° Rispon- , do : se si C:l.@Sicl,era rorcline nellà sua tota– Wà dtstinta in tre Fami.glie separ~te, · neo– suno dei tre Generat. può dirsene il Supe- 1 r'i.ore: se si conside:-a l'Orjine vivente in ·questa o i°: q:uella Famiglia, ognuno cli Es– si è veramente le:gitiimo Super'.ore e per- ciò Successo1re di S. F.rancesco, nella sua Congregruzione. Infatti, nessuno dei tre Ge– nerali è ' il SU1Pedore ai tutti i Frati Mino– ri: ma soltanto di una pa=:-t,e di essi. Cosi il Gfmerale :le Conv,entuali, regge · e' gover– na auesti, s,en•za ne.ssuna r•elazione agli -al– tri: e ;gli altri due governano ciascuno la loro Famiglia, ,senza alcun diritto d'inge< 1tr.si nel ,reg'.me dell altra. ?,erciò ùè H Ge– nerale dei Conv,entuali•, n,è quello dei Cape puccini, nè l'alt1'0, da.gli anticihi Osservanti 1mò •di'l'si Generale cl_ tutto l'Ordine dei Mi– nori. a.ssolutament,e parlando; dal momen– to d1e non tutti. i Frati Mino.ri sono, alla. sua o:bbedienza. Quindi, pefi'.'chè uno cli es:;1 Dot,esse dirsi Genera:e di tiato l'Ordine déi Frati Minori in mocl.D assJiuto, bisognereb– be cih'ègli comandaese in ~,e,altà a tutti ,i. F.rati Minori. o almE11.0 chè aV•esse un qual che diritto sowa: gii ' altri due Generali; op.pure che le Fraternità g,c.,verhate da que– sti due - non fossero Frati Minori. Ma nè l'unai nè l'eltr:a di queste supposi– z: oni ccrrisi::-o;nde a verità: dunqrne ne,ssu– noi dei tre Generali ha l'esclusivo dir'itto dì ohtamarsi il solo e i·ero leQi(timo successo– re di San F!rancesco 1, nè Generale di tutto · l'Ordine dei ·!Minori: ma ciascuno di essi è successore di S. Francesco, vero e proprio, solo in relazione a :ruella Famiglia di Mi– noriti che• rag,g,e e g1ov.erna.. · Anzi. rurdiscoi di,re, che usurpare cruel ti– tolo assolutamente, non è conforme allo stile nè allo spirito della Curia Romana. Infatti. dop·o la divisione dall'Ordine, avve– nuta dopo iLaorne X, :1ess 1 una Fami,glia Fran descaua fu detta ssmplicemente in modo assoluto Ordine dei Frati Minori; ma cia – scuna. si· -caratterizzò di un titolo• differn n– ziale. Così: si eibbero i Minori della Còrmu– n'ita o çonventuali, i. Mlnori Osservanti., ·e poi più tardi i Minori Cappuccini. Quin – di, si nuò dire •Che H ti.tolo oa'iglna 1 ri o cli F1 'a.ti Minori rapprns•3nta il gener1e c.omun e a tutti J Francescani, l'altro ag,gtunto lH Osservant; ,. CaP1)nccini, C:01wentuali, rap– presenta la ì-lifferenz.a specifì.ca. Il qtial e • ' I ooncetto 1si nuò cl 'i.re :: ;onsacra.to recentemen te da Pio X (3) : qumdo, a1 togliere ogn ~ ;pretesto a questioni 3ciocche e lesive della mutua carità. ordinò ch•e, almeno negH atti ufficiali. le ta•e g~andi Fam'.:glie si con– trass.egnassero del lc•To titolo specifico · di Conventuali. di Cappuccini, e di iLeonian i ; ool •anale ultimo apnanativo volle chiamat e tutte le . èong:r 1 e,gazio,1"J:, cihe vivevaùo sotto l'obbedienza del M. Generale degli Osser – vanti. i cui nomi sp3ci,fici erano stati so.p – nressi da Leone XIII. Mi pawe, dunque, d m sia evidente' la. mia conclusione. non po – terA9} dire in modo assoluto Generale cl.i tutto l'Ordine dei Minori, chi sopra quast la me,tà di essi non :::ta alcun diritto n è di ])lresidenza nè di 1giur i.sdiz'.'one. E resta pu– •1re così comprov,ato,. chè nessu.no dei tre )Generali può chiamarsi in modo assotuto Successo't'e di S. Francesco in ·riguardo a. tutto !'.Ordine dei Fnti Minori; ma c'àscu– no il].a· l' ono-re di C•onsiclerarsi tale, solo in relazione alla. Famiglia che re!l;ge e g'o– verna. E cruì, niun-;> di'ca 3overehia. o inutile l'e- , s.posizfone che ho fatto di questo pensie;;"o, ,c.irca la successione di S. Fraince,sco: alla al}Drurenza i.a cosa sembra di nessun valore - Pratico. ma invece .ta un'importanza som– ma 8 mi fondannentalei ,interes,se. Davanti a chi tentasse togliermi il caratt.ere della mia fra;ncescanità. ch'è la miài gloria piùt pura e belLa. .essa cbrenta per mè questio – ne di gi:u,stizia1 e di vita:. Perciò, sento il dovere e il diritto ·di vend'. carmela piena e peJrfetta: e per questo ,vo,glio ' aver l'onore - ,Derohè Jìrancescar:.o Cappuccino d i consider armi e dirm~. in modo inequivora– ibile·. vero ,Frate Minore e figlio le1gittimo del P. S. F.rancesco. -E in dir questo, tengo ·a di'C!1iat'are che non son mosso da veruna •Dassione C{l111tro alcuno: sento di amare e s}ima;e. come veri fratelli, t,utti quelli che ap.partengono alle aJire Famtglie MinOQ'fti – che: anz,i m.i è caro professar loro tutta la mia profonda., 1schietta, sincera venerazio - ·,

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