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I , menti. che siano v-eri figli di S. Fra,ncesco, quelli che una volta si chiamavano ;\Ln,wi Os;;ervanti. Riformati, Alcantarin', ne.,ol– letti, e che og.gi tutti riuniti furon detti oa Pio X di s. m. Minori dell'Unione Leon:a– n a. é tale una verità stor: ca, che niuno a1 mondo P'llò arbitrarsi di mettere in dul)bio, senza cader nel ridicolo. Il dubbio sulla lo– ro gèr1uina francescanità fa sollevato, e tutt'oggi si riaffaccia da alcuni ipercrit: ci moderni. non troppo se-reni, solo a p·ropo– sito dei Minori Cappuccini ; ma_la tesi· cli questi non notrà essere accolta, SI,) non cìrr ohi ama giocar di parole, · perpetuare l'e– <ruivoco. e negare la verità conosc;uta. , Infatti, della perfetta e genuina france– ,scanità. dei !frati Minori Cappuccini, ne ab– biamo anzitutto l'argomento estrinseco nei la surprema Aut9rità Pontificia. F'no dal l0Q'0 apparire, tanto nell'Orcline che nella Chiesa, furono considerati, trat– tali, nerseguita.ti , puniti, unica.mente come Francescani. Non molti anni dopo-, Paolo V. a r,hiudere la bocca ai nemici, dichiarò solennemente cb,e i Frati Cappuccini sono v era·mente Frati Minori ,(1) : non permise non concesse il privilegio di chiamarsi ta– li. ma sentenziò esse vere Fratres Mino – res. E se aggiunse quell' inciso - sebbene non costituiti ca tempo di S. Francesco - , con ciò volle dire, che son nati p;ù tardi come .Cappuccini; ma come Minoriti' tro– va.no la loro origine, nel Serafico Padre. Urbano, VIII poi, ancthe .più esp-licnamente sentenzia, òhe- Fra.ti Cappuccini, SùrlD « ex vere et nunquam interrupta linea ac v eros et ina·ubitatos Fratres Ordinis Sancti Franc~sci (2) ,, : anzi decretò e comandò che tali « ab omnibus et sinaulis c.enseri ac renutari et iudicari debent ,, ; definendo irritum et ·inane ogni giudizio• in contra– r io. E conclude: , « Fratrum Capuccinormn oriainem. seu 1Jrincipiurn illorurn esse rea– l•i ter et cmii ettectu cornputandurn, a tem– v ore JJ1'imaevae et originalis institutionis Reoulae Seraphicae "· Non diversamente hanno ])arlato d-ei Cappuccini molti altn Sommi Pontefici, segnatamente Clemente VIII. Benedetto XIV, Leone XIII e Pio X. On'ncli a ·coloro che amano la verità, do– vrebbe bastar-e questa i testimonianza solen– ne dei Sommi Pontefici; e solo la perfidia e la malafede notrebbero impugnare la fr anrnscanità . dei Minori Ca.ppuccinr; po– n endosi così. con inaudita audacia, contro la 5. Sede _t!lrettamente. Il dire poi, 'che 42 - Paolo V non riconoblbe nei Cappuccini il carattere francescano, ma solo per privile– _g-io loro ne nermise il titolo; affermare che Urbano VI.JI e Pi-o X scrissero in favore dei Cappuccini, -.;olo perché vi furono tra– sc 'na.ti dall'influenza invadente del Caircl. Ba11berini il nrimo, e del Cardinale Vives il secondo; .è così grave offesa alla dignità della. ,s. Sede. che solo Poti'eblJe trovar spie ,g-azione in una passione settaria e c1eca. Abbi amo poi, per la francescanità dei Capvuccini, anche l'argomento intrinseco, tratto clalla loro - esistenza. Nè dall'Ordine Mino,ritico nè dalla Chiesa, i Minori Cap– nuccin_i · furono mai <riguardati come mem– bri d i un Ordine nuovo, separato dal gran– de AlJJero Francescano ; anzi, siccome il succo vitale cli questo albero, gigantesco sl trasfonde e comunica per la fedele osser– vanza della Regola serafica, che genera così cli secolo in .secolo nuovi figli ~ nuove generazioni al grande Patria.rea d'Assisi; per ,questo i Cappuccini ebbero fin dal loro ap])arire il caTattere del vero Francesca.– no·, perché nati appunto, e soltanto, per ri– nristinare, in tutto il suo, rigore, l' osser– vanza della sera.fica Regola. Essendo dun– que questa che genera i figli a S. Fra1,ce– sco. e la linea, diretta -che ne sta,bilisce e cletermina la legittima cliscenclenza ; e tro– vandosi essa nei Cappuccini, la loro fran– cescanità non è cliscutibile nè problemati– ca. ma assolutamente assiomatica: e fin– ché 'Essi osserv-era.nno fedelmente la Rego– la del serafico J?adre, niuno ,potrà loro to– gliere la gloria e l'onore della più _autenti– ca e Leg:ttima discendenza cla s. Fran ce– sco. Né si dica elle da principro essi abban– donarono ' l'Online, e laisciato, il nome di F,mti Minori, si dissero Eremiti di S . Fran– cesco: serv'rsl cli questo argomento per di– struggere il loro carattere francescano, é manranza cli "erietà, che quasi confina col– la .nrnlafecle. In fatti, essi non abbando– narono l 'Ord;ne; invece raccolsero e rag– grupnarnno ·1e reliquie dei Francescani, cleBiderosi di ri cl1iamare l'Ordine al suo lustro ant' co. Era un bisogno sentitissimo nell'Ordine. cli torna.re all'austerità antica ; e a tal'uo,no varii e molteplici tentativi e– rano stati fatti. anche dopo la nascila de– gli Osservanti; ma furono sempr€ :repressi come se si fosse trattato di secess:one· o di scisma. Di auì l-e persecuzioni, le prigio– nie. le nunizioni' c-auoniche contro i fauto-

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