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,di Niccolò degli Adelardi, dei più po'enu ,e nOtbili cittadini di Modena (15). Giovanna Adelardi , dopo esser r:masta a lungo :),el · convento, di S. ·'Damiano in Parma~ nel 1250, a motivo· che il numero delle Monache colà rinchj_use era crescil.!-• to di troppo e che la loro povertà era tan– ta da non IJ)otervi vivere tutte, venne a i\11•:) . dena eon aloune we · como.relle pe;i: fon– darvi un nuovo'µ} onastero. Furono accolte amorevolmente dal ca.nrnnico Matteo Pio che fu poi vescovo di :Modena, e presso d1 lui. dimorarono oltre un anno, finchè n e1 1251 . furono dal vescovo Alberto Boschetti, d-al .f.lero1 e da numeroso popolo condott... ad ahitare _in un luogo fuori porta Baggio– vara, . d,Jnato dal pad,·e di Giovanna me– desima (l6). Infelici e penurio5i erano quei tempi; e qùelle povere monache dovettero oJresto sopportare dirngi ind' cibili. Nel co– dice sù menzionato, è Hiritto che esse nulla possedevano, ohe non avendo celle, dor– mivano sotto un misero portico, per terra . su poca paglia, prive cli tutto, d i· panni sufficienti a :ri1Pararle dal f.reddo, cli rec'– 'Pienti per riporvi quanto veniva lor dato in. elemoa-ina. Figlie della povertà, erano in cambio ricche cc in sp\rituali-bus » e per-ciò liete · della. loro so,rte. non rJfinivano dal cantare le }orli di Dio e di esercita,rsi in atti clj re– liig1one, cli pietà e dli !Penitenza. Estendendosi la fama della loro virtù, in poco tempo molte altre Vergini delle p;iù nobili e ·ricche fami.glie si unir,ono ad - esse: perfino dellB maritate, dopo essersi di mutuo accordo separate da.i. loro . mariti entmti essi pure' nell'Ordine . dei Minori, vennero a ,rinchiude.rsi in quel misero mo– nastero. . Coi beni donati dalle nuove consoreUe e dai, lOQ'O parenti, le Suore poterono fabbri– carsi un ;più adatto Monastero e una lor ,chiesa che orese titolo da S. Maria, men– tre il monastero fu detto cc ·Monasterium Moniali-um inclusarum S. Ma,ria!l Mutin. brdini-s Sancti Danifani », titolo• questo, co– 'me ognun sa, preso in princ1p10 claHe Suore Francescane. perchè e-ra quello della Chièsa wesso cui la· lor fondatrice Chiara erasi Q'itirata. e plle p,oi muta,rono ;n quello di S . Chiara dopochè questa fu sollevat_!:1 ardà o_nori degli altari (17) . Durante le guerne, civili cl1e insanguina– rono le strade di Modena nella secon·cla. metà del secolo XIII, il Monastero ebbe a 22 ,soff.r:re danni (con si clernvoli , tanto che il -vescovo ·Mat1Jeo ·Pio, nel 1270 in una sua pastorale, solleicitava la pietà dei citiadini in pro' di quelle pc,vere monache. Sul _prin– cipio del secolo XIV il convento pe:i•ò fiori– va. 13i iha difam da un atto del 1311 che oltre la iBaclessa, Be.atric,e Rangoni , vi cli– mou·avano_):len 25 monache appartenentri al– le più ricche ed illustri famiglie della cit– tà (18). E' dello stesso arino (23 ottobre) (19) un documento da me trovato, dal qua·– le· risulta che I,e .S uore Mirior i ave,vano• ,com1f,uto nella lor chiesà e nelle lor ca~ e lavori di cost-ruzione impòrtanti, ;pei quali -erano oecorse li re 350 modenesi , somma elevata a cru ei tempi. · Pochi anni clopo sfuggiva appena alia sua total-e rovina, soltanto per il corag,giu della sua Badessa., G'ov-anna RangÒni .; per la visibile J)rot ez' one del Cielo (20) . _ L'anno 13'26. Modena era stretfa _d'asse– dio dall' esercito ·Pontificio, ché ne deva– stava i 5obbJrgl1i. 1Le Monache di S. Chia– _ra si trovavano perciò esposte a g,ravi pe– ricol:·. ma il cap'o clelle milizie papali, Ver– suzio Lando. le ave,va rassicu.rate, promet– tendo loro che ninna molestia avrebbero subit-o ., Ciò nonòstante alcuni soldati p.ea e– trarono nel -Monastero, e nella Chiesa a ,de,prec_larvi quanto· più poterono; poscia non ancora sodisfatti delle loro sacrile– ghe imprern, dopo averr incendiato il cil'– costante borgo cli Baggiovara, ritornarono al Monaste,ro m 'naccj_ando incendio, Etenni– nio e peg,gio. Le sacre Vergini, atterrite ri– 'fug,:aronsi in Chiesa presso l' altare invo- - ,canclo il .soccorso celeste. La Badesaa, nel– l'imminenza ciel peQ'icolo, ricordando forse quaritoi aveva fatto S. Chiara in Assisb contro i _SaracBni, presa dall'altare l'.0stia consacrata.. intrepidamente mosrn ad in- .contrar sulla po-rta gli invasori, fidente nell' intervento Divino oh.e avrebbe tolto a quei miserabili l'ardire di avanzarsi. N-el f;rattempo il Lando a,vvertito, accorse con truppe e tosto. a terrore comune, fece ap– piccare -un dei ladroni e obibligò gli altri a restituire la sacrilega pr.eda. Scampato miracolosa.n,ente all'orribile ;prova, la Ba– desrn riconobbe che non conveniva più ol– t.re lascia:re 1 esJ)oste ad eventuali nuovi e più ,gravi oltra,g,gi le srue Suore, special– mente le .gio~'ani, e -queste subito introclu,s– se perr qualohe tempo in città. Più v91te anc·ora, J)er le steE>Se calamità di guerre e :Cli assedi in breve volger di teIDl)o, 1-R vir-

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