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e molt\ che v,er discordie erano nemici, ricom,pose in pace ed am~ciz-ia... ". (6). 13 Sebbene il B. Gl:erardo tenesse ua parte dell' impero, cioè di Federigo II, il Salim– :6ene so ,ggiun.ge cte « n'.llla ostante, _egli , • - camminò fa.l cospetto di Dio in pace ed e– auit,à. è 1polti ritrasse dalle vie dell' i.lni– (fUità coime disse Malaohta, ». ~P- 50). Il nostro cronista si tro-✓ò a F,e,rrara ma– Iato éol -Boccabadati « di una malattia, ai cui egli morì d·ope essere venuto & Mocle– na vrJrso l'anno ni.:ovo; 6 fu sepolto in un sarcofago di· marmo nella Chiesa tte' Frati Minori. E Iddio s~.degnò , di operare per mezzo d~ l;_ii moHi.1 miraceli ». (p. 51). Ii meclesimo de,·crive il modo ,jel suo rpre:dioare (7) : ' « Stava fra.te Giirardo, come l' 110 vi.sto i 0 0 coi miei occhi, nella piazza cleil Comune cl.i Pfa.rrna, o altrove quando voleva, sopra un r.1alohetto ,l)Olrtatile 'tli 1e– ;g;tl0, fatto a_po,-to- per use delle concioni, e quando, n r>OVolo Bd'a tut:-0 intento, ad un trait.o interrompev& ·1a pr·édica, e s' incar,- . ~mcciava quasi in atto d _ pensare -a Dio. Poi dopo lunga pe~za, sc.ippu;::ciatosi, pa, - lava al po~olo me::-avigliato-, quasi diceE&G coll'A,p,ocaliss-e: Io era in Ispirito nel gior– no della Domenica ". (8) . Il Salirnbé'ne narra di una mirabile v.lsio– In-C che del B. G'.he.:·ardo ~ib1be frate Giaco– mino. mal:1to · a Bologna nell' informeria dei Frati P,redicatot".·: Essendo egli ritto a · .sedere sul letto v,e::·E,o il mezz.oclì e desto, gli apparve « frate G'iralcl,J da Modena de,- 1' Ordine de·\ lflrati Minor i, q1.1ello· ste,sso p;iorno in cui morì, dicen.Jo-: Io sono all-a visione del~a glo,r:a di Dio, alla quale, Cri– st·o chi.amerà -l.3'restc- anch.e 1,e a riCe\:ere il ;premio deLe tue fatiche. e rnggiorne.rai -semprn presso chi hà.i ·d~votarnente servi– . to,. Ciò detto. frate \Giraldo disp,arve, ei frate Giacomino raccontò a' sue; frati 'quanto a– v,eva v~dut,:, .che SE: ne rallegrarono. Ed a frate Giacomino. ·ruv--.'enne per pµnte quanto ,av:eagli ,pn,cletto fr.:1,te, Giraldo; poich.è po– çhi giorni dopo_ 3' add,:,.rmentò nel Si– g'nore ". (9:. Il Boccahadati pr,eclicò pure in Modena, e più avanti. vedremo com.e alla sua elo– quente predicazione s', f'ac.esse monaca del , l'Ordine dei Minori la for.dalrice del Con– v,ento di 6 . Ch',ara., Gio,vétIJ.n.a degli Ade– lardi. Nella noEtr,a città CJmpose paci, co- . me ci viene. narrato dagli Annaies Veteres Mulinenses. editi dal Muratori: Eodem anno · (1233) · factàe fu.erun~ 7Jaces Mutinen-. sium. mediante Fratre Gerardo Ordinis M i-– norum et omnes . quacùmque de causa a. Comuni lvlutinae Pannit!/ reversi · sunt, praeter quinque. Ecdern anno multae pra·e– dicationes. tactae sunt. Delle inimicizie e diEcordie, a tòglier,e le quali si adoprò il Bo.c:cadal)at''. narra il Tira.bo,s,èhi (Me:i:n. SL "Mod. T~ II. Cap. V. 91, .52 e se,gg. GHERARDO RANGONE Il. Salirnbene c1ua e là nella cronaca (v . T. L n. -1.2. II, p. 176) ricorda pure come frMe minore Gherardo nangoiile, da cui s.eJ)J)C più cose narrate [!-ella sua cronaca. ' ( dà un quadr~ della R. Prefettura di Como ) [fig. 7] Il V•edriani narra cli lui c,h.e fu podestà de' Bolc.gne,,i ('O, e che " fatto, poi il.",eÙgioso f-ra.ncescano fu Beato (10) "· Ne scrisse la v1ita Francerno Forciroli, storico ·modenese, - De Gerardo II Ran– r1one. ,(.11). In essa dopo aver narrato l' in– g.r-esso del Rangoni ne' Frati M'nori, eonti– nua rli'cendo: " Ibi . (cio-è nell'Ordine Fran– cèscano) cum aliquot annos in summa re– •rum asveritate ac duriore disciplina vixis– set. verbis et exemplis, rec_tos Christianc,,, istitutionis mores docendo et agendo extre– mum tandem s.anctissimae vitae suae diem Mutinae obi<it. ac inter beatos illius Ordi – n•is r elatus est. Illius · reliquiarum iocu, nescio an incuria hominum an 'lìero iniUrca

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