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P. ROCCO CCOOB:IA DA CESINALE O.F.M.CAP. 95 che di riti religiosi e di sacrifici >J (76). Talchè si può concludern col Cantù che « la civiltà mossa alla conquista del mondo in veste di guerriera e legislatrice, ai,sunse il mantello del missionario e l'insegna della Croce>> (77). · Date le sue vastissime proporzioni, una storia universale Ji tutte le Mis, sioni esula quindi dalle possibilità di un individuo: « impossibtle per un indi– viduo - afferma P. Rocco - chè non gli basterebbe la vita; impossibile anche per una congregazione chè ~ egli aggiunge con fine intuito - gli archivi son troppo cosa sacra, e le altre non ne presterebbero le chiavi.... Lf_ migliore fitoria universale delle Missioni cattoliche è - allora - il corpo delle particolari>> (78). Con ciò resta fissato un primo criterio delimitativo della Storia, costi·etta, consapevolmente, entro i termini .dell'attività missionaria cappuccina k cui fonti si aprivano all'indagine di P. Rocco. Tuttavia, anche dentro quest'ambito, il disegno rimane :1.mpio perchè si tratta pur sempre di una compagine religiosa che in oltre tre rncoli d'esistfc'nza organizza stabili campi missionari in quasi tutte· le parti del mondo pagano, non solo, ma anche per il modo con cui P. Rocco concepisce la storia mh::sio– naria. Egli si scosta dal prevalente· indirizzo tedesco che la ~imita al mondo pagano : per lui Missioni sono « quelle ch'ebbero di mira qualsivoglia etero– dossia, fosse anche nel ghetto di Roma>> (79). Questo criterio può esser discutibile, e infatti campioni dell'uno e dell'altro indirizzo sono scesi in lizza a sostenere il proprio punto di ,ista (80). Resta comunque il fatto che il qµadro storico da lui tracciato veniva cosi ad ampliarsi perchè in ogni tempo i cappuccini allinearono uomini per combat:ere, ad ·esempio. il calvinismo svizzero, l'ugonottismo di Francia, il luteranesimo ~;ermanico, l'hus– sitismo di Boemia e Ungheria, l'eterodossismo orientale: S3nza contare ie altre forme d'apostolato che vanno dàll'assistenza agli schiavi cristiani nel nord Africa e medio Oriente (81), al oappellanismo militare nelle grandi lotte che fiaccarono la strapotenza turca (82), a tutte le istituzioni caritative, so– ciali, culturali e religiose create come avamposto contro il dil:agare dell'eresia e a salvaguardia dei cattolici (83). Spiegamento ingente di ;forze che ebb~, in molti casi, risultati e riconoscimenti lusinghieri (84). (76) Jb., p. XIII. La citazione giobertiana è tolta dal Gesuita, Moderno, t. IV, Losanna 1847, p. 107. (77) Storia, I, XII, Per il Cantù cfr. storia Universale, t. V, p. 29. (78) Storia, I, XIII e s. (79) Ib., I, XIV. (80) Per i diversi autori e scuole che si occuparono di quefta dibattutissima questione come anche per le sfumature diverse che essa via v;a assunse cfr. il nitido capitolo del P. ITALO PAULON S.X., Plantatio Ecclesiae - Il ;ine specifico delle Missioni, Roma 1948, p. 4,1 e ss. · (81) Storia, v. I, cap. III e ~IX; v. III, cap, III, IV, (82) /b., v. I, cap. V, X, XII; v. II, cap. XI; v. III, cap. ·1, II, ecc. (83) Ciò avvenne in quasi tutti i paesi protestanti, ma specialmente in Grecia e nel medio Oriente. Cfr. due notevoli studi del P. IGNAZIO DA SEGGIANO, Op,ere assistenziali dei Minori Cap,puccini ne(' Vicino Oriente: nei secolo XVII, Roma 1948; e La scuola nelle: missioni dei Cappuccini nel pro;;-simo Oriente Ml secolo XVII, in L'Itama Francescana, a. XXV, Roma 1950, p. 273·88. (84) Molti sono raccolti nel Bullarium Ordinis FF. Minorum Oapuccinorum, v. VII, Roma 1752.
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