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94 P. ROCCO COCCHI.A. DA CESINALE 0.F.M.CAP. paganda Fide: il martire cappuccino S. Fedele da Sigmaringa, massacrato dai Calvinisti a Sevis in Svizzera il 27 aprile 1622. I 24 capitoli che seguono, ripartiti nel secondo e terzo volume, si occupano dell'attività missionaria cappuccina per un altro secolo circa e cioè, press'a poco, dalla fondazione cli Propaganda Fiele sino ai primi decenni del 700. E' il secolo d'oro dell'apostolato missionario dei cappuccini che a migliaia lavo– rano tra protestanti, ortodossi, musulmani e pagani quasi in ogni parte del mondo. Di questi capitoli 10 sono raccolti nel II volume e trattano delle mis– sioni rispettivamente tra i Grigioni, nel Vallese, nelle Valli Subalpine, in Sa– voia, in Francia, Isole britanniche, Paesi Bassi, Province Renane, Svezia e Gèrmania; e 14 nel III volume, concernenti le Missioni in Ungheria, Grecia, Palestina e Siria, Persia e Mesopotamia, Indie, Georgia, Egitto ed Abisr,inia, Algeri-Tunisi-Tripoli, Marocco, Nigrizia, Congo, America francese, Brasile, Orenoco. Il III volumè, a conclusione di questo periodo, presenta in appendice un'altra breve raccolta d'importanti documenti (73). E' caratteristico il fatto che l'opera presenti dei capitoli amplissimi, vasti e complessi come altrettanti studi particolari, e altri invece brevissimi, di poche pagine (74). Evidentemente ciò dipende dall'ampiezza dell'argomento trat– tato, ma anche dal criterio che guida P. Rocco nella trattazione: quello di raggruppare in un'unità a sè stante tutti i fatti riguardanti una data Mi;;sione oppure l'attività missionaria di tutta una nazione; il cùe gli dà modo d'in– quadrare, da vero storico, l'esplicarsi del dato missionario nel tessuto connet– tivo di tutta la storia sociale, politica e religiosa di un popolo, indagandone l'indole e i costumi, l'ubicazione in rapporto all'estendersi di correnti di pen– siero, il grado di civiltà e cultura, le lotte intestine od esterne, lo sviluppo o la decadenza: in una parola tutto il multiforme divenire della sm1 storia. Egli è ben lontano dal limitarsi a elencare dati o fatti, il che sarebbe ;far della cro– naca; e neppur si chiude in tal modo nel suo assunto da non vedere quanto accade al di ;fuori. Il vero storico, per lui, ricerca i fatti e li indaga nelle loro cause e nei loro effetti, li connette, raffronta e inquadra nella visione di tutta la realtà storica : ciò che egli con tipica ;frase chiama : cc ordinare il discorso con quello della storia comune >l (75). CRITERI DELLA. « SITO RIA >l P. Rocco è infatti convinto che scrivere la Storia delle Missioni equivale, in fondo, a scrivere la Storia della civilizzazione attuata dal cristianesimo. « Il missionario - egli afferma col Gioberti - rappresenta H sacerdozio nomade inviato a portare la civiltà e la fede ai popoli mancanti di questa doppia base di ogni vivere umano e gentile: quindi egfi accoppia nella sua persona uffici svariatissimi, ed è soldato, conquistatore, colono, legista, fondatore di città e di ville, adunatore di tribù, ordinatore di nazioni, accoppiatore di stirpi, mae– stro di lettere, di arti, di scienze profane ai popoli che addimestica, non m€no (73) sono 5:" Marco d'Aviano e i Turchi in Ungheria - n Ramajana - zi Pen,. tateuco e il Darmais,aistra - Martirio di Agatangelo da Vendome e di Cassiano da Nante,; - Filicaia al P. Vincenzo M., suo fratello, nel recarsi al Congo. (74) Tra i primi: VOI. I: cap. IX, X; vo). II: cap. II, VI, VII, XI; vol. fil: cap. II, V, XI. (75) storia, v. I, P. xv.

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