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92 P. ROCCO CCOOHIA DA CESINALE O.F.M.CAP. del lavoro da lui compiuto. L'opera, inquadrandosi in un'esigenza difl'mm di studi e ricerche missionarie (63), diventa ben presto un bisogno dello spirito che crea un lavoro personale, rivelatore - come si esprime il D'Alessandro - « di studi vasti, lunghi, difficili, perseveranti>> (64) ed anche, si può aggiungere, di un notevole intuito storico che rispecchia il clima culturale cattolico del– l'Italia ottocentesca, ma porge attenta e sensibile riflessione anche a quanto accadé oltr'alpe. La Storia consta di tre volumi pubblicati, rispettivamente, il primo a Pa– rigi, il secondo e il terzo a Roma (65) con un numero complessivo di oltre 200<' pagine : vasto trittico che abbraccia circa due secoli di storia missionaria cappuccina (66). Sfortunatamente essa non è stata completata e s'arresta ai primi decenni del 700. P. Rocco aveva già raccolto i documenti e il materiale per un quarto volume e aveva in animo di continuare le sue ricerche per un quinto, con i quali probabilmente sarebbe arrivato sino ai suoi tempi; ma l'ele– zione a Vicario apostolico di S. Domingo e a Delegato apostolico di Baiti, S. Domingo e Venezuela unitamente a tutti i successivi incarichi, gl'impedi– rono di attuare il suo disegno (67). Cronologicamente la Storia è divisa in due periodi: uno anteriore e l'altro posteriore all'istituzione di Propaganda Fide, fattore importantissimo che, co– me è noto, per volontà di Gregorio XV viene provvidenzialmente nel secolo XVII a riorganizzare su nuove basi tutto l'apostolato cattolico missionario (68). (63) E' quella che abbiamo tentato di rilevare all'inizio; del resto va detto che nelle intenzioni del P. Generale e dello stesso P. Rocco non doveva essere estraneo un senso di emulazione per ciò cl1e altri Ordini avevano già compiuto. Nella Prefazione (I, XIV), P. Rocco scrive: « Parecchi Istituti già diedero la loro (Storia delle Missioni), e io, a mo' delle forze. vengo a dar quella del mio». Ad esempio il Minore P. Marcellino da Civezza sin dal 1847 aveva iniziato la sua monumentale Storia delle Missioni fuincescane, 11 voll., Roma 1847-95. (64) Mons. Rocco Cocchia, o. c., p. 14.' (65) P. Rocco DA CEsrnALE, Storia delle Missioni dei cawuccini, v. I, Parigi 1867; V. II, Roma 1872; V. III, Roma 1873. (66) L'intenzione di P. Rocco era quella di abbracciar tre secoli di storia (Or raccogliendo io fatti e sudori di oltre tre secoli..., Pref., I, XXI) arrivando sino ai suoi tempi; ma non potè continuare per le ragioni che son dette. (67) Scrive il D'Alessandro: « I documenti, il materiale per un quarto volume era già pronto, ed a quest'ora (1901) il Generale dell'Ordine l'avrà ricevuto dagli eredi dell'illustre Estinto, perchè affidi a religioso intelligente e capace il compito di ordinarli. A me che scrivo, diceva Mons. Cocchi.a di dover raccogliere documenti per un quinto volume, che sarebbe stato l'ultimo della sua opera: confessava che la sua età era ormai avanzata, che molti erano i suoi acciacchi, che gran lavoro e strapazzo esigono i viaggi in nazioni straniere, per terra o per mare; ma pure che se Dio gliene avesse dato la forza, l'avrebbe fatto a decoro dell'Ordine, dell'im• mensa famiglia francescana, di cui egli si riteneva indegno. ultimo figlio>>. Mom>. Rocco Cocchia, o. c., p. 14. Parte del materiale concernente il quarto volume fu pubblicato in Analecta Ord. Min. Gap., a. XXIV, 1908, p. 44, 79, 121, 187, 282; a. XXV, 1909, p. 67, 240, 293. E' un lungo capitolo sulla Gran Bretagna dal 1700 sino al 1860. Pagine assai notevoli non mancano come quelle dedicate all'Apostolo della Tempe– ranza P. Tebaldo Mathew (Anal., a. XXIV, 1908, p. 187, 282; a. XXV, 1909, p. 67~; ci si accorge tuttavia che manca l'ultima mano dell'Autore. (68) Come è noto, il suo atto di nascita è la bolla di Gregorio XV, Inscruta– bili, del 22 giugno 1622.

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