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P. ROCCO COCCHIA DA CESINALE O.F.M.CAP. 91 L'anno dopo Leone XIII lo nomina arcivescovo di Otranto (9 agosto 1883). Egli fa il suo solenne ingresso nella nuova archidiocesi il 20 ciprile del 1884, ma 16 giorni dopo il Santo Padre .10 richiama a Roma e lo invia Internunzio in Brasile dove, cc preceduto dalla fama .delle sue virtù, della sua dottrina, del suo zelo>> giunge il 25 luglio del 1884, accolto << entusia,;ticamente >>. In questa nuova missione egli <e seppe acldimostrarsi diplomatico p2r eccellenza, e fu un vero angelo cli pace >l, amato e stimato dall'imperatore D. Pedro, dall'im– peratrice, dal presidente dei ministri barone Cotijisipe, che « lo ritennero come loro consigliere e confidente>> (60). In Bras.ile rimase tre anni. · Nominato arcivescovo di Chieti e amministratore di Vasto il 23 maggio del 1887, ne prende possesso per delegazione nell'agosto dello &tesso anno, poi lascia il Brasile eH 23 ottobre fa l'ingresso solenne nella sua nuova sede. Qui, tra le cure del suo ministero pastorale, trascorre gli ultimi 13 anni della sua 'Vita: muore il 19 dicembre del 1900, a settant'anni di età (61). LA <e STORIA DELLE Ml88JONI DEI CAPPUCCINI ll Dotto e apprezzato insegnante, prelato illustre, apostolo e diplomatico in– stanca.bile, ardito scopritore delle ceneri di Cristoforo Colombo e propugnatore illuminato dell'educazione e disciplina del clero (62), il nome p°"rò di P. Rocco da Cesinale resta legato nel campo scientifico alla f;Atoria delle Missioni dei Gap– puccim. L'incarico di scriverla che, come sappiamo, gli venne dal Generale dell'Or– dine, ovviamente rimane un fatto esterno e contingente che se gli facilita la via alla ricerca, nulla però toglie alla originalità d€llo scrittorn e alla serietà omaggio della sua Storia a Leone XIII, che si mostrò addoloratissimo delle sue poche buone condizioni di salute. La manderemo altrove... gli disse il S. Padre. Egli in cuor suo se ne dispiacque, e Lo pregò a rinviarlo a S. D::lmingo, non vo– lendo abbandonare quelle popolazioni, che gli si eran~ mostrate affezionatissime... E tornò lieto in S. Domingo nell'ottobre seguente. Ma pochi altri mesi potè rima– nervi; perchè essendo di nuovo caduto ammalato, si convinse egli stesso dover abbandonare per sempre quella cara Archidiocesi, dalla quale, ;,iangendo, prese commiato nel marzo del· 1883 >>. L'Unità cattolica di Torino del 3 maggio 1883 dando la ragione per cui Mons. Cocchia non sarebe più tornato a S. Domingo, soggiunge: « Quel clima l'ha offeso principalmente negli occhi, ed una più lunga dimora colà potrebbe privarlo della vista». Cfr. D'ALESSANDRO, Mons. Rocco Coc– chia, o. c., p. 28-9. (60) Mentre si trovava in Brasile fu insignito dal gran Maestro Patriarca d.1 Gerusalemme e< della Gran Croce dell'Ordine del S. Sei;olcro, e daì Governo italiano gli fu offerto il Gran Priorato di Bari, di patronato regio; ma questo beneficio fu da lui rifiutato, pensando che non avrebbe di lontano potuto adempiere ai do– veri del grave ministero>>. lb., p. 30. (61) Molte furono le opere da lui compiute come arcivescovo di Chieti e am– ministratore di vasto, segnalandosi inoltre per grande modestia ed estrema ca,– rità verso i poveri. Cfr. D'ALESSANDRO, Mons. Rocco Cocchia,, o. c.. P. 37-47. A Chieti publicò pure una collezione degli Atti pastorali emanati in Otranto (1884) e 1n Chieti (1887-1899)... elegante volume in-8° di circa 400 pp. e contenente 37 Atti pastorali. lb., p. 48. (62) Cfr. D'ALESSANDRO, Mons. Rocco cocchia, o. c., p. 11.
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