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P. ROCCO COOOHIA DA CESlNALE O.F.M.C,1,P. 85 E' qui dove si delinea la prima ragione della Sltoria delle Missioni dei Oap– pucoìni di P. ;Rocco da Cesinale. « Ci ha~ scrive egli - Missioni stabili da due secoli e mezzo in Costantinopoli, in Grecia, in Siria, in Meso;;iotamia, in Ar– menia, nell'India, in Tunisi, nel Brasile: ce ne furono in Egitto, Cipro, Georgia, Russia, Canadà, Antille; e di tutte queste neanche un libro >> ( 33). Ciò era tanto più grave in quanto « le persecuzioni e la peste gittarono al fuoco, sparsero al vento quel poco che in diversi luoghi consErvavasi; t1a ul– timo la rivoluzione francese e la spagnuola misero a sacco tutti i nostri ar– chivi in Francia, in Jspagna e in Italia, ed eccoci ·privati del resto» (34). In tale stato di cose qualsiasi Generale di Ordine religioso Si sarebbe preoc– cupato, poichè si ha pur sempre una specie di responsabilità verso quelli che verranno dopo di noi e che potrebbero, domani, chiederci conto di aver trascu– rato di raccogliere e trasmettere uno dei più preziosi tesori e patrimoni dell'Or– dine stesso; senza dire che una storia dell'attività missionar:a di tante mi– gliaia di religiosi che per oltre tre secoli avevano nobilmente assolto il loro ·compito in ogni parte del mondo, avrebbe egregiamente servite anche a tener desto e a incrementare il tradizionale spirito apostolico (35). Di qui, nel clima scientifico che andava via via informando l'attività mis– sionaria della Chiesa in quel periodo, l'incarico da lui dato, nel 1861, a P. Hocco da Cesinale di scrivere la storia delle Missioni dell'Ordine (33). P. ROCCO DA GE'&.KALFJ P. Rocco da Cesinale emerge, oltre che nel campo degli studi storici, anche per la sua attività a servizio del suo ordine e della Chiesa. D:::.remo anzitutto alcuni dati biografici. Nato a Cesinale (Avellino) nel 1830, rivela sin dai primi anni un'intelli– ·genza svegli'<l. e « un vivo trasporto per gli studi» assieme a un'indole dolce (33) lb. In questo elenco non figura la Missione Cappuccina del Congo, forse perch~ su di essa si avevano delle buone relazioni, di cui la princii;ale è quella del Cavazzi: IS'tol)'Ìca descrizione de' tre regni Congo, Matamba, et Angoia, Bologna 1687. (34) Storia delle Missioni dei Cap,puocini, o. c., v. I, p, XV. (35) Questo scopo è chiaramente espresso da P. Rocco nella lettera dedicatoria al Generale dell'Ordine, P. Nicola da S. Giovanni, dal quale egli aveva ricevuto l'incarico di scrivere la Storia: « Certo - egli scrive ~ nel prendere !a penna, dopo viaggi e ricerche, volli che il mio libro stesso avesse alla sua volta una mis– sione » (p. V). Questa, nella parte che spetta ai confratelli missionari e cioè « a quella eletta schiera di generosi, che chiudendo gli occhi alle allettative della patria, turando le orecchie alle grida dei pericoli, si stesero da cel.'chio a cerchio, si fermarono in lande e deserti, in isole e chersonesi, per guad::cgnare alla vita eterna e alla umana società oceanini e selvaggi, ortivi e occidui, aeci ed eterosci », è espressa in questi termini: « Prendete lena, calcate le orme dei vostri maggiori. Nei mille rincontri, nelle diverse sofferenze, è ai loro esempi che d::>véte temperare il vostro animo; è a questa virtù che dovete èonformar la vostra, è a questi tipi che dovete apprendere la vera idea del missionario», p, VI. (36) M. D'ALESSANDRO, Monsr. Rocco Cocchia, o. c., p, 9. Questo incarico, avuto dal Generale, è del resto accennato nella stessa lettera dedicato:ia sopracitata: « n libro è quello stesso onde Ella ebbe la prima ispirazione, diede i primi ordini 1>. Storia, V, I, p, V.
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