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48 P. ROCCO COCOHIA DA CESINALE O.F.M.CAP. tuttavia ben presenti sin dagli inizi in questa ripresa missionaria. Essi lavo– rano alacremente un po' dovunque dove sorgono Missioni cappuccine come nel medio Oriente, in India, in Africa e nell'America meridionale, anzi, con la sop– pressione dei gesuiti, per incarico di Propaganda Fide essi avevano asimnto di buon grado anche le Missioni di questi nel nord dell'India (27). Ma l'enorme scarsezza di personale e di mezzi per l'avvenuta distruzione di tante province nella soppressione napoleonica, faceva sentire il suo peso e tutte queste Missioni non erano alimentate che a prezzo di grandi sacrifici e in buona parte lan– guivano. E' dal 1841 in poi che, ricostituitesi molte province, l'aumentato numero di religiosi permette di allargare il raggio dell'attività missionaria dell'Ordine. Così .i cappuccini nel 1841 entrano in Bulgaria, nel '45 in Trebisonda (Asia Mi– nore), nel '46• assumono la missione dei Galla (Abissinia) (28), nel '48 il P. An– gelo Vigilio da Lonigo con un gruppo di confratelli parte per l'Araucania (Cile), nel '49 i primi cappuccini, provenienti dalla Missione di Agra, costruiscono chiese e case nel Punjab (India), nel '50 sono chiamati in Aden (Arabia) dove getteranno le basi del ;futuro vicariato apostolico, nel '52 P. Leone da Les A vanchers sbarca all'isola Mahè nel gruppo delle Seychelles dove il 26 novembre dello stesso anno Propaganda Fide erige una prefettura apostolica (29). In questo periodo cominciano anzi ad emergere personalità di primo piano che già preludono al grande sviluppo che si avrà sotto il generalato di P. Bernardo da Andermatt. Tali il Massaia in Etiopia, Mons. Hartmann e Mons. Per– sico (30) in India, Mons. Vic1al in Brasile (31), i celebri vicari apostolici di Bulgaria Mons. Andr!èa Canova e Mons. Francesco Renaudi, Mons. Torreggiani in Australia e altri. Se non che i cappucc1m, « intenti a fare, poco o nulla dissero dei fatti loro" (32), il che può essere certamente indice cli modestia, ma non contribuisce affatto allo sviluppo della storia. Tale almeno era la situazione intorno al 1860. Missione missionari di diverse province, abolita la Procura, le Missioni vennero affidate a singole province che s'impegn(c\rono a provvederle di personale e d1 mezzi. - Sulla personalità e attività molteplice di P. Bernardo da Andennatt cfr. il recente studio cii: ILARIN voN LUZERN, Bernardt Christian von Andermatt, Schwiz 1943. (27) G. SCHMIDLIN, Manuale di Storia delle Missioni cattoliche, o. c., V. II, P. 162. Al momento della soppressione il cospicuo numero di missionari gesuiti che esercitavano il loro apostolato in moltissime Missioni, era il seguente: 2171 spagnoli, 909 portoghesi, 196 francesi, « i quali tutti dovettero abbandonare la missione, o restare dissimulati, il che però fu di pochi». Ib. (28) Cfr. per questi dati: P. CLEMEN"rE DA TERZORIO, Le- Missioni dei Minort capvucc:ini, (10 voll., Roma 1913-1938), progressivamente: v. I. p. 317; v. II, p. 127; V. X, p, 54. (29): P. AMEDEO DA VARAZZE, Itinerario delle Missioni cap1J11,cctna, Roma 1935, pp. 81, 126, 122, 73. (30) Il Massaia e il Persico, come è noto, furono poi per i loro meriti da Leone XIII creati cardinali, 11 Massaia il 10 novembre del 1884, il Persico il 16 gen– naio del 1893. (31) Magnifica figura di lottatore contro la massoneria che lo soppresse col veleno. (32) E' il lamento di P. Rocco nella Storia, v. I, p. XV.

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