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LINEAMENTI STORICI DELLE MISSIONI C.APPUOOINE TlM GLI INFEOOLI 75 1841 (70), vengono via via a incontrarsi gruppi scelti di uomin_ destinati a im• primere « un impulso potente,, all'apostolato tra gli infedeli: tali Anastasio Hartmann e. Guglielmo ;Massaià, che spianarono la via all'evaLgelizzazione del– l'India e dell'Abissinia; Giusto da ;Recanaati, Alfonso da RumUy e Fabiano da Scandiano che prepararano eccellenti spedizioni d'operai evangelici; ;Rocco da Cesinale, storico delle Missioni, uomo di vasta cultura e Jalle ampie ve– dute (71). In un decennio circa infatti (1841-51) le ).\fissioni cappucc~ne si rinnovano e si moltiplicano in modo singolare. Nel 1841 i primi cappuccini entra,no in Bul– garia dove emergono successivamente le tre grandi figure di vescovi: Mons. Ca– nova, ;Reinaudi e Menini; nel 1845 fondano la Missione di Tretisonda; nel 1846 sotto la guida di Mons. Massaia, forse il più grande missionario del secolo scorso e le cui memorie (72) sono certo la più nobile epopeE- missionaria di tutti i tempi, assumono la Missione Galla in Abissinia; nél 18=8 P. Angelo Vi– gilio da Lonigo salpa col primo gruppo di missionari per l'Arancania (Cile); al '49 risalgono le prime stazioni missiona;rie del Punjab (India) nel vasto Vica– riato apostolico di Batna, eretto 4 anni prima e affidato alle cure di Mons. Ana– stasio Bartmann; .nel '50 si apre la stazione di Aden (Arabia), base del futuro Vicariato; nel '51 P. Leone des Avanchers sbarca nelle isole Seychelles e dà prin– cipio a una nuova Missione (73). I TRE MARTIR:( DELLA SIRIA Durante questo primo decennio della ripresa, in Siria fecondano col pro– prio sangue la terra del loro apostolato 3 nobilissime figure d, martiri, immo– lati dall'odio eb,raico o musulmano: sono i PP. Tomaso da C:ilangiano, Carlo Andrea da Loreto e Basilio da Novara. Tomaso da Calangiano, zelante missionario nella città di Damasco, un giorno fu chiamato da alcuni ebrei perchè vaccinasse d'urgenza un pambino; ma non era che un agguato teso dagli ebrei. ·Infatti appena ,arcata la soglia della casa Barari, il missionario fu afferrato, legato, imbavagliato; poi Daud, uno dei 3 ebrei assassini cc prese il coltello e, mentre gli altri stesero il P. To– maso su una stuoia, cominciò a scannarlo; ma, tremandogli la mano, subentrò il fratello Aronne che terminò di sgozzarlo. Il sangue fu rac«!olto in un gran vaso d'argento perchè doveva servire per la festa degli ebrei. Poi arsero l'abito 1 tagliarono a pezzi il corpo, ne pestarono le ossa, e messo il tutto in un sacco da caffè, lo gettàrono in un condotto d'acqua sporca J) (1840). P ..Carlo Andrea, missionario instancabile e tanto umile da rifiutar la ca– rica di Prefetto, esercitò da prima il suo ministero in vari l1Dghi del Libano, finchè venne a fissarsi ad Abey. Questa città 'un giorno fu invasa da un'orda di drusi che si scagliò su i cristiani. cc Una cinqua::itina di quei tristi si avviò (70) P. EDUARDUS ALENçONIENSIS, Collegii D. Fide'lis pro . Mi3si0nibus Ordinis Fratrum Minoq·um Capucainorum aonspectus historicas, Romae, ~926, P. 1, (71,) P. F'REDEGAND D'ANVERS, L'Apostolat des Frères-Mineurs C!:t,pucins, in Liber Memorialis, o. c., p. 48. (72) Card. GUGLIELMO MASSAIA,' I miei 35 anni di Missione in Alta Etiopia, Me– morie storiche, 12 voll. in-folio, Milano-Roma, 1885-1895. (73) Per tutti questi dati cfr. P. AMEDEO DA VARAZZE, Itinera,.io delle Missioni cappuccine, o. c., rispettivamente p. 155, 142, 59, 81, 126, 122, 73.

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