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70 LINEAMENTI STORICI DELLE MISSIONI CAPPUOOINE TRA GLI INFEDELI Marta da Rovato che s'acquistarono grande 1'ama nell'esercitarvi la medicina; il P. Domenico da Fano che studiò a lungo il tibetano sotto la guida dei Lama e compose il primo dizionario latino-tibetano; il P. Orazio Francesco da Pen– nabilli che battezzò in 7 anni 2587 bambini, lasciò manoscritto un celebre dizio– nario italiano-tibetano e tradusse un numero considerevole di opere; il P. Cas– siano da Macerata, autore di relazioni pregevoli e conoscitore profondissimo di cose tibetane (52). IL NEPAL E IL NORD DELL'INDI.1. Agli effetti dell'evangelizzazione la Missione del Tibet J'u provvidenziale perchè fu il fermento di tutta una moltiforme attività apostolica nel regno dèl Nepal e nel nord dell'India. Prima per necessità di passaggio, e poi, in seguito alla cacciata, per prepararsi strategicamente a rientrarvi in tempi migliori, la via al Tibet si costellò in breve di numerosi punti di appoggio che divennero in seguito fiorenti Missioni. Nel 1708 1'u aperto un ospizio con chiesa a Chandernagor e 6 anni dopo, nel 1713, P. Felice da Montecchio ottenne di aprirne un altro a Patna, dopo che vi aveva soggiornato qualche tempo in una capanna. Da Patna, risalendo i con– trafforti dell'Himalaya per valli impervie scavate da profondissimi r•reeipizi, si penetrava nel Nepal, passaggio obbligato dall'India al Tibet. Nel 1715 a Katmandù, capitale di uno dei tre regni in cui era diviso il Nepal, un gruppo di missionari vi lasciava una vittima: P Gregorio da Lapedona; ma in ,·om– penso otteneva dal re di potervi aprire un ospizio che servisse di sosta 1,el du– rissimo viaggio da Patna a Lassa (53). L'ospizio diventò un centro d'evange– lizzazione e in breve sorse in Katmandù una piccola cristianità. Purtroppo una pestilenza, scoppiata in quel tempo, mietè in alcuni mesi 20.000 vittime e di ess':l si approfittarono i bramini per scatenare contro i missionari una feroce per– secuzione facendo imprigionare lo stesso Prefetto. Liberato dal re, i bramini ebbero di nuovo il sopravvento e scacciarono i missionari. Si ritirarono allora a Batgao, la capitale di un altro regno del Nepal, e qui poterono aprire un altro ospizio, costruirono una chiesa e irradiarono il loro apostolato sulla città e nei dintorni. La stazione più importante di tutta la vastissima Prefettura tibetano-ìndo– stana divenne però quella di Patna, vero cuore pulsante della Missione. Da essa, per opera del P. Giuseppe Maria Bernini da Gargnano, nasce la Missione di Bettiah., pure destinata a costituire un importante centro d'evangelizzazione. « Tempra meravigliosa d'apostolo, 'infaticabile nello zelo e dottissimo nelle let– tere come dimostrano i suoi studi e le sue traduzionh (54), a Bettiah P. Giu– seppe si acquista la stima del re che « nulla compie se non dietro suo con- (52) La ricca bibliografia su questa Missione comprese le numerose Relazioni dei missionari, sono in P. MELCHIOR A POBLADURA, Historia Genera-lis, o. c., pars II vol. II, p. · ' (53) Esso durava molti mesi su terreni impervi e difficilissimi, ed era compiuto dai missionari naturalmente a piedi. Descrizioni vivaci delle peripezie di questi viaggi attraverso la più alta catena di montagne del mondo sono nelle diverse Relazioni dei missionari. (54) P. CLEMENTE DA TERZORIO, Fino ai confini del mondo con la croce, in Liber Memorialis, o. c., p. 308 e s.

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