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LINEAMENTI STORICI DELLE MISSIONI CAPPUOOINE TRA GLI INFEDELI 65 di Cartagine>> che il Papa Innocenzo XI tenta, invano, di conferire all'eroico missionario (37). Lo slancio per la grande conquista non conosce sosta o limiti dj spazio. Nel 1630 i cappuccini sono nel. Dahomey, nel 1634, sulla Costa d'Oro, l'anno seguente si stabiliscono sulle coste del Senegal, nel 1650 penetrano nel Benin, nel 1665 inaugurano nella Liberia un apostolato cosi fecondo che si può solo J?aragonare a quello nel Congo e nell'Angola. Nella Missione dell'antica Guinea, già esplorata da due cappuccini ;francesi e costituita ufficial:nente da Pro– paganaa Fiàe nel 1634 su richiesta del Provinciale di Bretagn:i, tra difficoltà enormi di clima e d'altro genere, si r.esero celebri il P. AntoBio da Ximena, mortò al Senegal nel 1650 in odore di santità; il P. Serafino da Le6n, già Mi– nistro Provinciale di Castiglia e apostolo della Sierra Leone, arricchito di estasi così frequenti che non poteva celebrare in pubblico: egl'. morì 'nel 1657 durante un'ultima estasi; i PP. Angelo da Valenza e Filippo da Hijar, strenui missionari al Benin che finirono la loro carriera apostolica sul mercato di schiavi di Arbo nel 1654 (38). Ma la più grande Missione cappuccina nei secoli XVII e XVIII in Africa fu quella nef cc regni di Congo, Matamba e Angola>> iniziatasi nel 1645 sotto la direzione del P. Bonaventura da Alessano ed estesasi in Eeguito all'isola di San Thomé, alle Canarie, a Bahia nel Brasile. Questa ceiebre Missione, passata alla storia col nome di cc tomba dei cappuccini>> per le centinaia e r:entinaia di missionari che vi trovarono la morte, fu ;forse lll più impegna– tiva dell'Ordine per oltre due secoli. Voluta espressamente dalla s,anta Sede e affidata ai cappuccini « per l'austerità della loro vita che li metteva in grado di sopportare anche le prove più. rudi», essa scrisse p'lgine d'eroismi senza pari e ;fu portata innanzi, pur nelle ecatombi di misEionari, con un entusiasmo commovente. Agli appelli di Propaganda Fide a eentinaia rispo– sero i m1ss10nari dalla Spagna, dalle Fiandre, ma sopratutt•J dall'Italia, e i risultati di due secoli d'apostolato furono notevoli anche se non corrispon– denti alla somma di sacrifici ed eroismi sopportati dai missionari. Tra i nomi più celebri d'apostoli ricorderemo lo stesso P. Bonaventura d' Alessano, che dopo aver impiantato saldamente la Missione, « non pensava che .a deporre la sua carica di Prefetto apostolico e a raggit:ngere l'Etiopia per le vie inesplorate che, più tardi, dovevano seguire Stanley e l\Carchand >> (39) ; · il P. Grisostomo da Genova al quale la Provvidenza riservllva 10 anni di pri– gionia nei Bagni di Tunisi· dopo averne trascorsi 22 tra le lande infocate del Congo; il P. Giorgio da Gheel (Paesi Bassi) massacrato dagli indigeni per aver distrutto dei feticci (1653); il P. Girolamo da Montesarchio ché) in 20 anni di attività missionaria battezzò oltre 100.000 indigeni percorrendo instancabil– mente da un capo all'altro_ la vastissima Missione, soffrendo cisprezze indici– bili; il P. Felice da Vilar che avrebbe conferito il battesimc a ben 600.000 pagani. I missionari cappuccini del Congo lasciarono anche pre~evoli relazioni (37) Ib., p. 159. (38) P. Rocco DA CESXNALE, Storia, o. c.• t. III, p. 581 s. (39) P. AGATANGELO DA PARIGI, Apos,tolato cappuccino in Africa nel secolo XVII, in Il M-areaia, o. c., p. 160.

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