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LINEAMENTI STORICI DELLE MISSIONI CAPPUCOINE TRA GLI INFEDELI 63 Bretagna dove si reclutano i missionari. Verso la metà del seicento il nu– mero complessivo dei missionari s'avvicina al centinaio e dimora in circa 50 sta– zioni (32). E' difficile condensare in poche parole l'apostolato compiuto ·dai cappuc– cini in questa loro vastissima ;Missione che abbraccia ortodcssi, musulmani e pagani. Vi si ebbero martiri come, oltre i sopraddetti, i PP. Adriano de la Brosse, Macario da Gien, Berardo da Bulgiac, Biagio d'Ang~s e, nel sette– cento, i PP. Luigi, Nicola e Bonaventura da Parigi, Giangriscstomo da Man– tova e Bernardo da Bourges, per non nominare che j principali. Vi si ebbero conversioni celebri nella gerarchia òrtodossa e tra gli stessi :nusulmani; ma sopratutto l'apostolato missionario fu caratterizzato da un'impronta moderna che va dalla creazione di numerosissime scuole, alle opere assistenziali di vario genere, alla medicina, alla stampa (33). L'alta ment~ direttiva del P. Giuseppe du Trambley in realtà, più che a dare an impero alla Francia - come fu detto da taluno - mirava a una espansione mondiale cattol.ica che redimesse tutte le genti nell'unico segno di salvezza: la CrocE. Un cenno particolare merita lo sviluppo assunto da qùef'ta Missione in India, tale da gettar le basi a future Missioni indipendenti e :fiorentissime. I primi cappuccini che approdarono in India ;furono i PP. Efrem da Ne– vers e Zenone da Baugé. Essi aprono un ospizio a Surat (Hi39) e lavorano non solo in città ma anche nei luoghi limitrofi. Poi, un giorno, P. E;frem ri– ceve ordine dal superiore di Persia di recarsi al Pegù, Egli s'incammina solo verso il sud dell'India in un viaggio denso di peripezie. A Golconda il re maomettano lo prega di rimanere nel suo regno per insegnargli le scienze ma– tematiche che P. Efrem conosceva bene. Il missionario si ferma a corte quanto lo richiede la cortesia, poi fa sapere al re ch'egli deve recarsi 1 al Pegù, rifiuta i preziosi regali e splo accetta una vacca che porti il suo povero bagaglio. Giunge a Madras che allora non era che un piccolo villaggio e qui, dietro insistenza del governatore anglicano e ottenuta la licenza del suo superiore, si ;ferma, fonda una chiesa e getta ~e basi della cristianità di Madras che oggi conta 100.000 cattolici. Imprigionato dal clel'J scismatico di Goa che rifiuta di obbedire allo stesso Sommo Pontefice, non verrà liberato che per intervento del re maomettano di Golconda eh~ ;fa sapere ai responsa– bili di voler radere al suolo la città se il missionario non verrà liberato, e allora ritorna a Madras a riprendere la sua opera. S 1 urat e Madras sono i due primi centri da cui s'irradia l'apostolato mis– sionario dei cappucini .in India. Nel 1677 viene ad aggiungersene un terzo: Pondichery. Da queste basi nel secolo seguente si svilupperà un apostolato che va dal Tropico all'Himalaya (34). (32) P. METODIO DA NEMBRO, O.F.M.Cap., Il metodo dei missicnari cappuccini 'nella « Missione del Levante» alla luce di nuovi importanti àocurr.enti, in L'Italia Francescana, a. XXV, Roma, 1950, f. 5; sett.-ott., P. 334 ss., con relativa biblio- grafia. · (33) P. IGNAZIO DA SEGGIANO, O.F.M.Cap., OpeìTe assistenziaii dei CapYJ)UCCìni nel prossimo Oriente nel secolo XVII, Roma 1948. - IDEM, La scuola, nelle Missioni dei Cappuccini nel prossimo Oriente nel secolo XVII, in L'Italia Francescana, a. XXV, Roma 1950, L 4, luglio-agosto, p. 273 ss. (34) P. CLEMENTE DA TERZORIO, O.F.M.Cap., Le MÌS'Sioni dei Mìtori Cappuccini, V. VIII, Roma, 1932, p. 19-138.
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