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62 LINEAMENTI STORICI DELLE MISSIONI CAPPUCOINE TRA GLI INFEDELI collaborazione, sopratutto di natura spirituale, di un cappuccino JJ (28). Scrive P. Gemelli: « Per consiglio del suo caro predicatore apostolico, il cappuccino Fra Gerolamo da Narni, Gregorio XV nel 1622, l'anno che segna il centro del suo pontificato, e proprio il giorno dell'Epifania, istituì la Sagra Congrega– zione di Propaganda Fide che, dopo tre secoli, attuava il disegno profetico di Raimondo Lullo per l'educazione religiosa e la preparazione linguistiea e culturale dei missionari. La nuova Congregazione Romana portava cosi ·nel suo organismo una grande intuizione francescana J) (29). Anche altri cappu1;cini contribuirono alla nascita e allo sviluppo di essa, ma va sottolineato che fu sopratutto un cappuccino a inaugurarla col suo battesimo di sangue, e cioè il martire S. Fedele da ·Sigmaringa massacrato dai calvinistri il 27 aprile 1622 a Sevis in Svizzera e dichiarato Protomartire di Propaganda Fide da Clemente XIV (30). Importante fu pure l'opera del cappuccino Card. Antonio Barberini, fra– tello di Urbano VIII, il quale lavorò strenuamente per la fondazione di un collegio missionologico unito alla stessa Sacra Congregazione, il cc Collegio urbaniano di Propaganda Fide " per la preparazione dei missionari, eretto in Roma da Urbano VIII con la Costituzione apostolica Irwmortalis del 1° ago– sto 1627 (31). IL SECOLO D'ORO Un primo periodo di grande sviluppo per le Missioni cappuccine s'inizia subito dopo la fondazione di Propaganda Fide. Mle dirette dipendenze di questa Sacra Congregazione i cappuccini incrociano rapidamente le vie clegli oceani e creano campi di Missione in tutti i continenti. Un decreto di Propaganda Fide del 10 gennaio 1623 stabilisce la « Mis– sione del Levante)) affidata ai cappuccini francesi e sotto la direzione del P. Giuseppe du Trambley che ne è il Prefetto in solidum con il Provinciale di Parigi. I missionari possono partire solo il 12 marzo del 1626, ma in com– penso lo sviluppo della Missione è sorprendentemente rapido. Da Costanti– nopoli, Aleppo e Saida (1626) essa si estende tosto alla Grecia e al suo arci– pelago (1627), a Smirne e a Bagdad (1628) dove i missionari dànno principio al loro apostolato con il canto solenne del Te Deum tra una folla stupita ùi scismatici e turchi; a Ispahan (Persia), accolti dall'arcivescovo armeno di Giulfa che li ospita da prima nel suo monastero e lava loro solennemente i piedi in chiesa (1628). Tre anni dopo la Missione si stabilisce nell'Egitto (1631) da dove 4 missionari si spingeranno in Abissinia subendovi il martirio: due di essi, P. Agatangelo da Vend6mes e Cassiano da Nantes furono beatifi– cati da Pio X nel 1905. L'impeto espansivo della giovane Missione giunge fino all'India (1639). In questo stesso anno essa era divisa in due custodie e due anni dopo (1642) in tre, rispettivamente dipendenti dalle province di Parigi, Turenna e (28) lb., p. 28. L'Atto di nascita di questa S. Congregazione è, com'è noto, la Costituzione apostolica di Gregorio XV, lnscrutabiii del 22 giugno 1622. (29) A. GEMELLI, n Francescanesimo, Milano 1932, p. 208. (30) P. Rocco DA CESINALE, Storia, o. c., t. II, p. 116 e s., con le relative Note. (31) lb., t. II, p. 43 ss.
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