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60 LINEAMENTI STORICI DELLE MISSIONI CAPPUCCINE TR,A GLI INFEDELI dano altri numerosi centri di civilizzazione, s'imprime una forte spinta al movimento catechistico con giovani indigeni convertiti. Ma il 3 novembre 1615 repentinamente tutte le speranze crollano. Slog– giati i francesi da S. Luis, il capitano portoghese Enrico Albuquerque co– stringe j_ cappuccini francesi a cedere il posto a missionari portoghesi (fran– cescani osservanti). L'opera dei cappucccini si concretò non soltanto nel– l'evangelizzazione degli indi, ma anche nello studio della loro lingua e dei loro costumi che diede origine a cc memorie ll assai utili per la storia (19). Notevoli sviluppi poteva avere la richiesta del re del Congo Alvarez III avanzata a Paolo V nel 1618 per avere dei cappuccini nel suo regno. Il 3 lu• glio dello stesso anno il Generale dell'Ordine Clemente da Noto affida la nuova Missione .ai cappuccini spagnoli. P. Luigi da Saragozza è scelto a superiore e già verso la fine dell'anno con 12 compagni egli è pronto a salpare per le coste dell'Africa. Ma anche questa volta la politica delle due potenze iberiche, Spagna e Portogallo, doveva far ritardare la realizzazione del progetto. I primi missionari cappuccini non potranno approdare al Congo che nel 1645 (20). TRA GLl SCHIAVI GRISTIANl Esula dal nostro intento l'occuparci dell'attività missionaria svolta dai cappuccini tra i protestanti e gli ortodossi, attività che, già in questo primo secolo della loro esistenza, agisce in larghezza e profondità in quasi tutta l'Europa (21). E' necessario però dar almeno un cenno dell'opera da essi svolta in mezzo agli schiavi cristiani nei paesi di Missioni. Quest'opera è importante perchè spesso si corona « di tenaci tentativi per evangelizzare e convertire coloro che tenevano in prigionia gli schiavi» (22). I due paesi più importanti a questo riguardo sono l'Algeria e la Tunisia. P. Francesco da Conca, caduto nelle mani dei pirati musulmani, è condotto schiavo ad Algeri dove la prigionia gli consente di consacrarsi con generosità all'assistenza spirituale e materiale dei poveri fratelli di prigionia fino alla morte (1584). Lo stesso apostolato vi esercita il P. Ludovico da Alcamo che, durante il triennio della sua prigionia « pr:edica la fede cattolica anche ai maomettani ii (23). Sempre ad Algeri v'incontra il martirio P. Matteo da Romano con il confratello Amedeo che, fatti pure schiavi mentre navigano il Mediterraneo, per aver esortato alla rassegnazione e alla costanza nella fede i loro compagni di sventura vengono l'uno (P. Matteo) scuoiato vivo e l'altro bruciato sul rogo (1608). (19) Cfr. P. FREDEGAND D'ANVERS, L'Apostolat des Frères-Mineurs capucins, in Liber Memorialis, o. c., p. 37, nota 1. Interessante su questa Missionè il capitolo di P. Rocco Dli. OESJ:NII.LE , storia d. M. c., o. c., t. I, p. 439 ss. (20) P. CLEMENS A TERZORIO, O.F.M.Cap., Manuale historicum Missionum Ordi– nis Mìnorum Capuccinorum, Isola del Liri, 1926, p. 258 s. (21) Ampiamente di essa si occupa il P. Rocco da Cesinale, nei 3 volumi della Storia delle Missioni Capp.uccine, o. c., t. I, Parigi, 1867; t. II e III, Roma, 1872-3. Sintesi ricche di bibliografia sono pure in P. MELCHIOR A POBLADURA, Historia Gene– ralis, o. c., pars I, Romae, 1947; pars II, voi. I-II, Romae, 1948. (22) P. AMEDEO DA VARAZZE, Itinerario, o. c., p. 29. (23) P. MELCHIOR A POBLADURA, Historia Generalis, o. c., pars I, p. 333, ove sono pure indicate le fonti.

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