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LINEAMENTI STORICI DELLE MISSIONI CAPPUCCINE T&A GLI INFEDET,I 59 furono i PP. Pietro da La Croce, superiore, fra Dionigi da Boma, P. Giu– seppe da Leonessa e il fratello laico Gregorio da Leonessa (13). La spedizione incontra tosto enormi difficoltà: un'epidemia scoppia quasi subito dopo l'arrivo dei missionari e stronca la vita di due di essi : P. Pietro e Fra Dionigi. A so– stituirli accorre allora da Gerusalemme, dove lavoraova da un anno e mezzo, P. Egidio da S. Maria e si unisce ai superstiti (14). Cessato il contagio, Giuseppe da Leonessa imita il gesto di S. Francesco d'Assisi in Egitto e tenta di convertire il sultano Amurat III penetrando ar– ditamente nel palazzo imperiale. Imprigionato e condannato ad essere impic– cato, il supplizio che subisce è orribile. Egli viene sospeso sr..lla forca per un braccio e una gamba e in questa posizione rimane tre giorni e tre notti tra. indicibili strazi pur seguitando a predicare cc agli infedeli» perchè la forca era stata piantata su di una pubblica piazza. << Nella terza notte della tragica agonia, quando la piazza è deserta; un Angelo scioglie il tra:e missionario deluso nel suo ardore di martirio>> (15). Egli ritorna poi in Itllia dove con– tinua per vent'anni il ministero apostolico. Fu canonizzato nel :..745. Altri tentativi di Missioni organizzate in questo tempo turc,no per lo più frustrate da circostanze avverse. Nel 1584 l'Ordine aveva espresso a Sisto V il desiderio di mandar missionari tra gli indi d'America, e il Papa si mostrò assai favorevoli: ma il re di Spagna Filippo II, dal quale pure si doveva di– pendere per i diritti del Patroado, negò il suo assenso (16). Un altro progetto di Missione si delinea nel 1602, intermediario il Card Santori che espone a Clemente VIII la richiesta dei cappuccini : pare che si trattasse di una Missione in Persia. Ma quando la spedizione EI'a già pronta, intervennero ostacoli insormontabili che ritardarono la partenza. :Solo l'anno seguente, 26 aprile 1603, dietro istanza dell'arciduca MassimiLano d'Austria i PP. Mariano e Salvatore con due compagni poterono partirE. La Missione non é]?be tuttavia lunga vita (17). Vita effimera, ebbe pure l'altra Missione intrapresa dai c:::ppuccini fran– cesi al ;Maranhfio (Brasile) sotto gli auspici di Caterina de' Medici, regina di Francia. Il progetto di una spedizione coloniale francese al Maranhiìo nacque nel 1611; ad accompagnarla furono scelti 4 cappuccini « capaci e de– voti>>, e cioè: i PP. Ivo da Evreux, superiore, Claudio da Ateville, Arsenio da Parigi e Ambrogio da Amiens che sbarcano nel nuovo mondo verso la fine dell'agosto 1612. cc Il giorno 8 settembre è piantata la croce si::l terreno dove in breve sorgerà la capitale della colonia, la città di S. Luis in, taccia al- 1' Atlantico >> (18). Il progresso della Missione tra gli indigeni ~ sensibile con molte conversioni e battesimi. ;Nel dicembre del 1612 Claud~o da Abeville torna in Francia con 6 indigeni, accolto trionfalmente dalla corte. ,Al suo ritorno in Missione egli conduce con sè altri 11 confratelli e ber. presto si fon- (13) P. ME'LCHIOR A POBLADURA, O.F.M.Cap., Historia Generalis Ordinis Fr. Min. Capuccinorum, pars I, Romae 1947, p. 328. (14) P. AMEDEO DA VARAZZE, Itinerario, o. c., p, 36. (15) lb., p. 36-7. (16) Cfr. P. FREDEGAND' D'ANVERS, L'Aposstolat des Frères-Minews Capuc-tns, in Liber Memorialis, o. c., p, 36, dove è pure indicata la fonte, (17) P. MELcHIOR A PoBLADURA, Historia Generalis, o. c., pars I, p. 329. (18) P. AMEDEO DA VARAZZE, O, C., p, 39.
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