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IL .METODO DEI MISSIONARI CAPPUCCINÌ. NELLA « MiSSioNE DEL ::;EVANTE » 55. Tentativi del genere sono prospettati per il patriarca j'Alessandria (116), mentre a Bagdad, Ispahan, in Armenia, sprovviste di alto clero, si cerca il modo di far eleggere direttamente un prelato catto~ico (117). Muovere quindi la base e nello stesso tempo preparare il terreno adatto tra la gerarchia contando sulla. grande stima e simpatia conqui– statesi (118): ecco la tattica dei missionari. A ciò contribuiva in modo efficace la ferma presa di posizione dt•i missionari a favore delle liturgie orientali di cui diventano gli strenui difensori (119). A questo proposito essi rivelano talvolta una compren– sione e accondiscendenza che saremmo quasi tentati di chiamar sover– chia, se non rispondesse a una radicata esigenza di cattolicità e non te– stimoniasse una sensibilità apostolica moderna che diede più tardi i suoi frutti (120). Questa comprensione, era forse l'unico mezzo per smussare le pre– venzioni e attutire "gelosie e rancori che costituivano il grande ostacolo per un incontro delle due chiese sorelle. Del resto con il senso così vivo della cattolicità i:!he ovunque li accompagna (121), se i missionari si regol:mo in tal modo.. lo fanno con piena cognizione di ca·.1sa: « Ho let– to le lare liturgie - scrive il B. Agatangelo da Vendòmes 3. Propaganda Fide - e in esse non ho trovato cosa erronea se non l'i:1vocazione di Dioscoro e Severo heretici, e però agli sacerdoti havemo permesso di di.re la Messa con obbligo di lasciare quei heretici, il che fanno senza che il popolo ne pigli scandalo » (122). Alla stessa conclusione arrivano pure i PP. Elzeario da Samsaye e Silvestro da Saint-Aignan dopo essersi sottoposti a uno rtudio assiduo e avEr condotto approfondite indagini sulle liturgi.e stesse (123). E' anzi per questo che talune relazioni acquistano un grande vabre dottrinale pur nella loro compendi.osità e rivelano uomini ben preparati anche al– l'apostolato del pensiero. Lo scopo cui tendevano i missionari non era quello di distruggere, ma, con fine senso tattico, di svuotare le chiese orientali del loro contenuto erroneo, costituire via via una gerarchia cattolica e portarle, quasi insensibilmente, alla vera ortodossia. 4) L'opera tra i cattolici. Ovviamente i missionari, mentre tendevano tutti i 101":> sforzi per il ritorno dei fratelli separati ovvero per la conversione dei turchi, non po– tevano disinteressarsi dei cattolici che, singolarmente o in minuscole co– munità, erano sparsi un po' dovunque in tutto il mondo orientale e spes– so si trovane, abbandonati a se stessi con pericolo di apostasia o per (116) Docnm. XX, p. 235. (117) Dowm. XIX, p. 210 e s. (11.8) E' documentata da moltissime relazioni. Cfr. Docnm. VI, VII, XIII, XY, XVI, e altri. (119) Docmn. XI e XXI. (120) Cfr. P. IGNAZIO DA SEGGIANO, Documenti, p. 120. (121) E' pure documentato da moltissime relazioni. Cfr. nota 1J2. (122) Docnm. XI, p. 145. (123) Cfr. Docum. XVI, XX, XXI.

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