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IL MÈTODO DEI MISSitlNAR~ <'.:APPUCCINJ. NELLA « Missimm DEL LEVANTE» 5 i , lui tracciate, pone alla base del lavoro missionario la predicazione, rite– nendola come la genuina espressione dello zelo per la gloria di Dio (88), ogni missionario a sua volta si farà un dovere di prodigarsi senza rispar– mio sottoponendosi a fatiche di viaggio, a privazioni e incontri di ogni genere per riuscire un vero homo apostolicus. « Dio - scrive P. Cristo– foro d'Angers - governi le cose secondo la sua maggiore gloria per la quale stiamo qua noi aspettando. e spitindo tutte le cagioni .d'inalzar– la » (89). Organizzata in modo stabile e uffi.ciale nelle chiese lorc, affi.date (90), la predicazione allarga poi il suo raggio d'azione per l'iniziativa perso– nale dei missionari. Ed è qui sopratutto dove fioriscono epis:-idi molteplici di coraggio ed eroismo, di zelo inesausto, di accorta e prudente strategia, spesso anche di martirio e morte (91). Dalla Siria all'Egittc, dalla Persia .all'India si muovono gli impavidi araldi e se il dispendi::> d'energie è grande, ubertosi sono pure i frutti raccolti (92). Nelle chiese o fra gruppi di cristiani ben disposti largo posto è fatto alla catechistica. Lezioni di catechismo hanno periodicamente luogo nelle chiese, nelle scuole e ovunque se ne offra la possibilità, sincronizzate alle altre attività di ministero (93). * * * E' ovvio che non sempre era possibile presentarsi a predicare in pubblico: una tattica accorta che non volesse eccessivamente urtare la suscettibilìtà dei turchi ed anche degli ortodossi, in molti casi lo scon– sigliava. Da Aleppo, città famosa per i suoi tafferugli religiosi determinati dal groviglio di sette che vi. prosperavano (94), P. Crisostomo d'Angers scrive nel 1629: « JTacciamo sforzo di guadagnare gli loro cuori con buon essempio e trattenimenti devoti senza trapassare altra ciò., perchè non è venuto 'l tempo dì pubblicare gli buoni disegni ma è 'l tempo di nascon– dergli » (95). Esigenza di strategia, fondamentale in una concezione moderna dell'apostolato missionario e tale da richiedere dall'oper::::io evangelico una sensibilità a tutta prova. Essa porterà in molti casi ad accantonare la predicazione vera e propria, di nessun frutto e fors'anche nociva, per avvalersi di altre forme d'apostolato. (88) Docurn. V, p. 128. (89) Docum. VI, p. ·133. E' questo un concetto che informa più o meno tutte le relazioni. (90) Per la Grecia è largamente testimoniato dal custode della Missione, P. Tom• maso da Parigi. Cfr. Docum. XV. Ma anche per Costantinopoli: Dccum. X, per di• verse localitò della Siria: Docurn. XVII, e della Persia e dell'Armenia: Docurn. XIX. (91) Molti sono elencati, quasi in forma schematica, nel Docitm. XVII e XVHT importanti visioni d"insieme che si completano a vicenda e informano di un va• ~tissimo campo dell'apostolato, dall'isola di Cipro all'India. (92) Anche per questo valgono le due relazioni sopracitate. Ad esse si possono aggiungere altre relazioni particolari come il Docum. VI, VII, VIII, e altri. (93) Cfr. Docum. X, XV, XVII. (94) E' un po' la condizione di tutte le principali città della Si::-ia. Cfr. P. CLE MENTE DA TERZORIO, Le rnissioni dei Minori cappuccini, t. V. (95) Docum. VI, p. 132.
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