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ìL ME±ooo t>EI MISSIONARI cAÌ'PuccINl NELLA « MlssioNE DEL LEVANTE> 4.9 per una efficace conquista cattolica dell'Oriente: creazione d1 vescovi (75), scelta di missionari capaci, arricchiti di privilegi partico:ari e volta a volta incoraggiati e sostenuti contro le meschine vedute di chi non vede più in là di una spanna (76), elezione di un patriarca cattclico in Egitto (77), tentativo di liquidare tutti i libri che diffondono l'er:'ore opponen– do opere concrete di cattolicità (78), creaz.ione di un seminario o colle– gio efficiente al Cairo per la preparazione di missionari cc.paci e esperi• mentati, collegio che dovrebbe arieggiare quello fondato in Roma dal Card. di Sant'Onofrio (79). Franchezza certo, ma sprigionantesi dall'animo ferito come una Ji. berazione quando « l'onor della Chiesa più mantenuto e la gloria di Dio maggiormente aumentata» (80) lo richiedono, e inoltre poggiante sul– l'esperienza concreta di ogni giorno. II - TECNICA DELL' APOSTOLA'l'O E' dunque provato che i missionari cappuccini del Levante, sulla via tracciata dal P. Giuseppe du Tremblay e pienamente ossequienti alle direttive di. Propaganda Fide (81), si resero consapevoli della necessità di una adeguata preparazione all'apostolato missionario mettendosi in grado di assolvere con piena responsabilità il compito assegnato (82). E' necessario ora vedere quale fu la tecnica da loro adc,ttata sul cam– po del lavoro a diretto contatto con i popoli da evangelizzare. Un elemento fondamentale acquisito della loro tattica è quello del– l'adattamento (83); un secondo balza subito all'occhio: il :oro metodo. è quello estensivo. I!Jssi puntano sui centri principali tatticamente decisivi per una vasta penetrazione nel mondo orientale come Cost:2.ntinopoli , An• tiochia, Aleppo, Beyrut, il Cairo, Bagdad, Ispahan ecc., e di qui s'irra- (75) Docum. XX, p. 234. (76ì Il1ia Questo punto è . una coperta allusione alle difficoltà ~reate ai missio– nari cappuccini francesi da altri ordini religiosi, di cui è fatta parola in altri Do• cumenti. Cfr. Docum. XIX, p. 214, (77) !Md., p. 235. (78) Docum. XX, p. 235. (79) lbid., p. 237 e ss. 11 collegio eretto in Roma, al quale s: allude, è forse quello urbaniano di Propaganda Fide? (80) Ibid., p. 234. (81) Espressioni di piena sottomissione, di rispetto e venerazior:e verso l'organo ufficiale delle Missioni si riscontrano in ogni relazione. Questo atteggiamento è anzi la caratte:ristica. dei Document, che in gran parte si risolvono in richieste di consiglio, di scioglimento di dubbi, licenze e simili, oppure in rendiconti all'« Emi• nentissimo Signore Padrone mio ,, come si esprime il B. Agatange_o da Vend6mes, Cfr. Docum, XI, p. 1'13. (82) E' ciò ohe si. vedri., da tutto l'insieme di questo studio. (83) Elemento importantissimo e, indubbiamente, sviluppato e perfezionato ne• gli ultimi anni; ma bisognerà guardarsi dal ritenerlo come una conquista dei nostri tempi. Ecco in proposito ('he cosa diceva sin dal 1859 ai Vicari Apost:>lici dell'Associ:1• zione delle Missioni Estere Propaganda Fide esprimendo la mens Ecclesiae: e Nul• lum studium ponite, nullaque ratione suadete illis populis ut ritus suos, consuetudi• nes et mores mutent, modo non sint apertissirne Religfoni et bonis moribus contra• ria. Quid enim absurdi·ns quam Galliam, Hispaniam aut ltaliam, aut aliam Europae partem in Sinas invehere? Non haec, sed fidem importare, quae nutlius gentts ritus

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