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LE MISSIONI CAPPUCCINE DURANTE L'ULTIMA GUERRA 37 L'avanzata inglese, clalla Somalia italiana, ;fu preceduta cla bombarcla– menti, prima' sporadiCi, poi intensificati su centri importanti come Giggiga, Dire Daua e Barrar, che, se non :fecero molte vittime, causarono però clanni rilevanti (56). Gli inglesi occuparono Giggiga il 17 marzo clel 1941 e 1 clopo alcuni giorni cli clura lotta sul Passo Marcla, puntarono su Barrar clove en· trarono il 26 clello stesso mese. Quattro giorni dopo (30 marzo 19'11) cacleva anc.he Dire Dana. Da questo momento, mentre la colonna principale punta su Aclclis A.beba, altre colonne secondarie, pur sempre ;forti in uomini e mezzi, sfrecciano per tutto il territorio. L'll aprile cacle Gololcià; poi è la volta di Daga-Dima, Aselle e Kofolé tra gli arussi, Un'altra colonna penetra nel Cercer: verso la fine cli aprile tutto :il territorio clel Vicariato è in mano clegli inglesi, Oiò che, anche nell'Harrarino, causò ore d'angoscia ai missionari e pro– dusse vittime e rovine, furono le orcle di ribelli e sciftà che, nell'imminenza dell'avanzata inglese e poi per ·il mancato presidio clella regione, si getta– rono sugli italiani e sulle Missioni dislocate in territori lontani clai centri, cleterminanclo saccheggi e massacri. Ad Aselle, per esempio, H 12 aprile una intera colonna cli profughi, che tentava raggiungere un rifugio, fu selvag– giamente trucidata cla questi predoni (57). Questa selvaggia furia cli razzia, che funestò tutta l'Abissinia in quei tragici momenti, non risoarmiò la resi– denza della Missione di Harrar. Fiambiro ;l'u completamente distrutta (58). Così pure Aselle, Minné, Bocoggi (59). Assalti subirono Daga,Dima e Dire Daua, clove rimase ucciso dai briganti P. Paolino cla Ripi, cleUa provincia cli Roma (60). Per i missionari, in quei frangenti, fu cli grancle conforto l'affetto clevoto. e la fedeltà a tutta prova dei neo-convertiti, clai quali furono molte volte pro– tetti, difesi e salvati. Episodi commoventi si ebbero in diverse stazioni. Quando, del P. Michelangelo da Cavallana: Mis,sione fra gli Arussi orientali in A.O.I., già citate. Due relazioni particolari, una del P. Ernesto da Celle: Fiambiro o il cal– vario d'una Missione; e l'altra del P. Pier Giorgio d'Alba: Ultimi giorni in Asel,e, furono pubblicate su Il Massaia, Rivfata delle Missione Estere dei FF. MM. Cap– puccini, a. XXXII, 1945, pp. 2-4, 18-20, 34-36, 50-54, 68-71, 85-86, 101-102, 117-118; a. XXXIII, 1946, pp. 19-22, 34-38; e, per la seconda, a. XXX, 1943, pp. 104-107, 123-124, 132-134, 150-152·; a. XXXIII, 1946, pp. 50-53, 74-75, 109-111, 119-121, 131-134, 148-152, 167-171; a. XXXIV, 1947, PP. 8-10, 22-25, 58-61. (56) P. IPPOLITO DA VETRALLA, Relazione missionaria ecc., ms. c., p. 36 e ss. (57) Cfr. P. PIER GIORGIO D'ALBA, Ultimi giorni in Aselle, in: Il Massaia, a, XXXIII, 1946, p, 167 e ss. (58) Cfr. la relazione di P. ·Ernesto da Celle, sopracitata .. (59) La descrizione di tutte le stazioni del Vicariato, con le vicende che le con– cernono, occupa la III Parte della relazione di Mons. Ossola, pp. 110-214. (60) Ardente e instancabile missionario sulle balze di Giarsarà (Cercer), P. Pao– lino si era poi ritirato a Dire Daua nell'imminenza dell'avanzata inglese, obbligato a ciò dal Residente di Deder. Da 3 mesi egli si trovava a Dire Daua quando la notte tra il 19 e il 20 luglio del 1941 dei ladri penetrarono nella Missione per asporta.re i bagagli degli ufficiali italiani che vi erano stati depositati e sui quali il comando inglese aveva già messo i suoi sigilli. Accorsi i religiosi, e tra essi P. Paolino, per metterli in fuga,' uno dei ladri sparò un colpo di rivoltella che disgraziatamente colpi all'occhio .sinistro P. Paolino che stramazzò a terra e mori poco dopo senza aver proferito parola. Cfr. la relazione di P. Ippolito da Vetralla, Relazione dal Cercer e Dire Daua, ms. c., p, 47 e ss.
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