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34 LEJ MISSIONI CAPPUCCINE DURANTE L'ULTIMA GUERRA guerra non fossero intervenuti a far tosto sentire il loro peso, la prefettura di Endeber avrebbe visto un domani forse unico nella storia del cattolicismo in Abissinia. Furono fondate nuove cristianità e il 19 marzo del 1942 s'inau– gurava una nuova chiesa a Iegrare dove in breve tempo si era costituito un nucleo di cattolici. Cessato il contagio, nuovo sviluppo prese pure la scuola con la creazione di nuovi centri per interni ed esterni, autorizzati dal Mini– stero della pubblica istruzione abissino (42). Ma non c'era da illudersi: la sorte dei missionari italiani era gi~ segnata. Infatti due giorni dopo la Pentecoste del 1942, giunse al proprefetto, da parte degli inglesi, l'ordine perentorio di partire con tutti i missionari per Addis Abeba, dove avrebbero appreso la loro definitiva destinazione (43). Le au– torità locali di Endeber, con le quali i missionari erano in ottimi rapporti (44), comunicarono l'ordine di partenza con il seguente attestato: « Dispiacentis– simi di dover eseguire un ordine che sarà di danno più a noi che a voi, vi trasmettiamo il documento... Dio vi rimeriti del gran bene operato in questo paese e del buon nome lasciato, che da nessuno sarà mai dimenticato n (45). Così alla fine di giugno del 1942, alle due di notte, quasi all'insaputa dei fedeli per non sentirsi schiantare il cuore alle scene di dolore che avrebbe suscitato questa nuova e definitiva separazione, i missionari superstiti lascia– rono Endeber incamminandosi verso Addis Abeba, soli, con la tristezza nel cuore, pensando ai loro compagni che rimanevano nel cimitero, alle opere di bene lasciate interrotte, ai fedeli che avrebbero pianto i loro padri, defi– nitivamente perduti. Il 13 giugno, ad Harar, si ricongiungevano con gli altri missionari della prefettura e rimpatriavano (46). (42) Ib., p. 21. Le scuole, in breve tempo organizzate, furono 5; una a Endeber e le altre 4 nelle succursali, affidate, quest'ultime, a ex alunni della Missione con l'approvazione del Ministero dell'Istruzione abissino. (43) Il proprefetto, che da tempo ne aveva avuto il presentimento, si era già dato a preparare i cattolici per questa evenienza, assodandoli nelle loro convin– zioni religiose e mettendoli in guardia contro i pericoli che avrebbero potuto mi– nacciare la loro fede: « Dal marzo in poi - scrive - il tema delle istruzioni cate– chistiche fu ... la bellezza della religione cattolica, la necessità di amarla e profes– sarla, la fortezza delle prove in faccia ai nemici, l'esempio dei martiri e dei primi cristiani». Ib., ms. c., p. 21. Per le Rogazioni di quell'anno radunò anzi tutti i catechisti e fiduciari delle cristianità per un ritiro di quattro giorni, inculcando loro la necessità di custodire e assistere le giovani cristiantà nell'assenza dei mis– sionari, e di prepararsi ad ogni eventualità buona o cattiva fino « al ritorno dei mis– sionari che il Papa di Roma avrebbe mandato». Ib. (44) Il rappresentante del governo abissino, che fra l'altro era protestante, si consigliav!J. coi missionari negli affari più gravi, e quando doveva assentarsi da Endeber per accorrere a sedare tumulti nel paesi in rivolta, depositava danari e documenti alla Missione come nel luogo più sicuro. Ib., p. ·22. (45) Ib. (46) Opere composte dai cappuccini di Trento negli anni del loro apostolato nella Missione di Endeber, relative a studi filologici, etnografici e storici dei di– versi territori della prefettura: 1) Grammatica elementare guraghe (P. SISINIO DA CAVEDAGO); 2) Raccolta di 1500 vocaboli guraghe (P. MARCELLINO DA SORAGA); 3) Confronto linguistico tra lingue semitiche, suscite e sidamo (P. GA• BRIELE DA CASOTTO); 4) Raccolta di 26 canzoni e poesie in lingua guraghe (P. GABRIELE DA CASOTTO); 5) Raccolta di costumi e leggi guraghe (P. CIPRIANO DA POSTIOMA). Per altri territori: 1) Raccolta di linguaggi di 9 tribù dei laghi

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