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20 AZIONEJ E DOLORE NEL DIARIO DI P. IGNAZIO DA ISPRA gono e incominciano a parlarne. Un articolo del Secolo XIX di Genova porta questa intestazione: La lenta agonia nell'Amazzonia di un frate italiano roso dalla lebbra. II comm. Gioacchino Farina, dal lontano Brasile, fa pervenire al capo del governo italiano una relazione « sul lento disfacimento >> del missionario italiano, relazione che ;frutta al povero lebbroso lire 500. I redattori del giornale Luce! di Varese ricercano la sua collaborazione. Egli approfitta della devozione di questi lontani amici per commuoverli non su di sè, ma sugli infiniti bisogui del suo popolo. Anni terribili, per le continue siccità, sta infatti attraversando lo stato di Pernambuco, e la miseria delle po– polazioni è indescrivibile. Accanto allo strazio della sua povera carne egli soffre un martirio nel cuore. Scrive al direttore di Lnce! Don Carlo Sonzini, in data H aprile 1932: <e Piangere, pregare, soffrire è l'unica occupazione mia in questo mio totale e assoluto isolamento da ogni convivenza umana. Ma c'è altro! Da 5 anni non piove in queste regioni del Brasile... Chi non vede coi propri occhi, non può :farsi un'idea della desolazione che regna. Quest'anno, già è passato il tempo delle piogge e non si è avuta neppure una goccia di rugiada. Con questo sole tropi– cale non esiste che polvere e ciotoli. Si muore di fame e di sete... Queste strade sono piene di famelici che fuggono: logori, sfiniti, sporchi vanno verso il litorale in cerca di scampo. Muoiono lungo le strade perchè non s'incontra chi loro dia una limosina, un poco d'acqua... Le capanne sono tutte chiuse. In Italia la crisi; ma quante opere di carità, cli assistenza! ... Qui nulla cli tutto questo: qui è la miseria, lo squallore, la morte. Ego dispersi, dedi pattperibus, ma ormai non ho più nulla da dare; l'estrema povertà già ha varcato la soglia della ca– panna del povero lebbroso. Parce, Domine, parce vop,ulo tno! ... (57). Mai, come adesso, sento e mi affligge lo stato cli miserabilità di questa povera gente! ,1. Naturalmente appelli cli questo genere producono il loro effetto (58) ed egli Asso, Maria Benaglio, dopo aver espresso in una lettera del febbraio del 1933, l'au– gurio che « il buon Dio benedica l'Italia con tutto il suo Popolo», scrive nell'aprile del 1934: « Baci per me il suolo della bella e cara Italia, patria mia, che non vedrò più... 1,. Cfr. Ann. Frane., a. LXVI, 1935, p. 59. (57) Ann. Frane., a. LXIII, 1932, p. 315 e s. (58) Con lettera in data 29 luglio 1932, P. Michele da Origgio accusa ricevuta, a favore di P. Ignazio, di L. 2150 dalla Direzione di Luce! Cfr. Ann. Frane., 1932, p. 572. Un mese prima, e cioè in data 28 giugno 1932, P. Ignazio ringraziava la stessa Direzione per la somma di L. 720. In questa commovente lettera, ripiena di così nobili sensi di gratitudine, scrive: « Reverendissimi Signori.., e Veneratis– simi' Sacerdoti miei, vorrei scrivere questa mia diretta alle V.S.R. in ginocchio, come faceva S. Francesco Saverio al suo superiore S. Ignazio di Loyola, se le mie povere piagate e indurite gambe mi permettessero inginocchiarmi. Ma ahi! da molto tempo non posso fare la genuflessione neppure davanti al SS. Sacramento. Qualunque sia però la posizione del corpo, l'anima sta in ginocchio in attitudine di ringraziamento. Mi trovavo in Cappella a recitare il Breviario, il sabato fra l'ottava del Cuore SS. di Gesù: avevo letto nel capitolo dei primi Vespri della Domenica seguente, le parole di S, Pietro: omnem sollicitudinenì vestram projicien– tes in eum quoniam ipsi curro est de 'vobis. Notai bene queste parole e alzai gli occhi supplici al Cielo, ed ecco pochi momenti dopo mi arriva la posta e ricevo diversi numeri di Luce! e due lettere firmate da Don Carlo Sonzini; in una poi un assegno bancario di L. 720. Oh! Provvidenza divina, quanto sei grande! Sì, ipsi cura es·t de nobis... Ringrazio e prego e faccio pregare di tutto cuore. Io continuo sempre in una penosa agonia, tutto piagato. Quotidie morior, ma la morte non finisce mai di farmi morire. Sia fatta la volontà san.tissima del buon Dio. Credo

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