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AZIONE E DOLORE NIC,L DIARIO DI P. IGNAZIO DA ISPRA 17 « Venne a visitarmi Mons. Vescovo di Pesqueira. Ebbe compassione di me: - Venga - mi disse - venga con me: una Messa di più nella mia povera diocesi la reputo una benedizione del cielo>> (47). Cl111BRES E SIITIO CAI,DEIRAO Il luogo che il Vescovo gli assegna nella diocesi, è Cimbres, parrocchia del sertiJ,o che aveva un raggio di ben 500 km. Su così vasto territorio P. Igna– zio resta l'unico sacerdote. E' per questo che, pur con il male che .va strazia,ndo e disfacendo il suo povero essere, egli riprende il ministero massacrante che aveva già svolto nelle parrocchie di Granito e Leopoldina. Si direbbe anzi che, dinanzi agli estremi bisogni della popolazione, il suo ardore aumenti in pro– porzione delle forze che gli vengono meno. Si sa che uno dei punti più sensibili nei colpiti dalla lebbra, sono le estre– mità e, in P. Ignazio, particolarmente i piedi che avevano subito tanti stra– pazzi di viaggi. Ed ecco la natura del territorio di Cimbres: « Cimbres è un povero e vecchio villaggio... collocato sulla sommità della Serra do Ororobà, in un altipiano ineguale e ondulato. Dopo aver camminato per 6 chilometri, bisogna scendere l'erta scabrosa. Non vi sono strade, ma semplici sentieri co– perti di pietre e di ciottoli, grandi e piccoli; non vi sono ponti, ma è necessa– rio scendere nei burroni per poi salire, scendere di nuovo e tornare a sa– lire» (48). Possiamo allora immaginarci, tra l'altro, il martirio dei suoi poveri piedi! Eppure la resistenza della sua volont1Ì, è meravigliosa. Scriveva nell'agosto del 1927: « Il lavoro missionario, in questo campo evangelico, è di tutti i giorni e di tutte le ore, intenso, estenuante fisicamente e .mentalmente: il digiuno lun– gamente protratto, lunghe ore di assiduo confessionale, predicazione della pa– rola di Dio, la santa Messa celebrata a tarda ora, lunghi' ed assidui viaggi a cavallo per amministrare i Sacramenti ai morenti» (49). Altro che semplice Messa come pensava il Vescovo! Tuttavia il male è più forte di lui e nel 1928 lo strazio del suo povero corpo è così evidente che egli deve ritirarsi a Sitio Caldeirào, un luogo soli– tario e selvaggio a una trentina di cllilometri da Oimbres, sparso di capanne di meticci e di indios. E' qui dove l'instancabile missionario, condannato alla solitudine e all'inazione dal male, inizia anche il calvario dello spirito : (( Po– vero lebbroso! Mi hanno segregato dal consorzio umano; mi hanno relegato fuori, molto fuori da ogni centro, ove ho solo la compagnia di un gattino é di un cagnolino, ami.co fedele, e per unico conforto la preghiera, la santa Messa e la lettura dei libri buoni» (50). E tuttavia il suo indomito spirito ancora resiste: anche questo (( selvaggio romitaggio » diventa campo di apostolato. Molti vengono a lui da lontano perchè nessun sacerdote l'ha sostituito a Cimbres. Egli fa della sua capanna una cappella : cèlebra, predica, battezza e confessa e, con indicibile strazio (4,7) Il Mas,saia, a. XVI, 1929, p, 261. (48) Jl Massaia, a. XV, 1928, p. 13. (49) Il Massaia, a. XV,1928, p. 13. La parrocchia di C.imbres contava circa 10.000 anime. (50) Il Massaia, a. XVI, 1929, p. 142.

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