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14 AZIONE E DOLORE NEL DIARIO DI P. IGNAZIO DA ISPRA tutto il suo spirito di intraprendenza, organizzazione, dedizione ed estrema carità verso gli infelici colpiti dalla terribile sventura. Organizzò collette, sollecitò aiuti dal governo, andò mendicando per procurare ai suoi protetti vitto, medicine, vestiti, alloggi. Poi con predicazioni e istruzioni li ricon– dusse a una visione cristiana della vita nella morigeratezza dei costumi, nel– l'abbandono fiducioso e illimitato nella Divina Provvidenza che sempre soc– corre chi in lei si confida. Spirito insonne e proteso a ogni forma di bene e di apostolato, durante il periodo cearense sostiene anche brillantemente una forte polemica col vec– chio e consumato giornalista Joao Brigido, soprannominato « il principe (lei ,giornalisti del nord)), in difesa dell'arcivescovo di Fortaleza, del clero seco– lare e regolare e del celebre santuario qi S. Francesco d'Assisi in Canindé dove i suor confratelli avevano creato tutto un vasto complesso di opere assi– stenziali ed educative (36). NELLO STATO DI PERYAMJJUCO. Tuttavia doveva essere ancora la selva con i suoi matutos e le disobripas massacranti (il vero campo missionario del Brasile) a mettere in evidenza il suo esuberante spirito d'iniziativa unitamente alla sua indomabile forza di volontà che sospinge sulla via della più eroica dedizione un fisico affranto e ormai minato dal male. Prima che la lebbra stronchi definitivamente la sua attività e lo riduca a cc un povero essere sfatto e dolorante !i, egli passa globalmente 15 anni nei sertoes di Pernambuco. Ed è qui, cc tra questo povero popolo... che vegeta e trascina la vita in poverissime capanne, nella squallidità, nell'analfabetismo, nell'ignoranza >J dove P. Ignazio svolge la sua maggiore attività e raggiunge vertici d1 sacrificio forse infrequc~nti nella stessa storia missionaria che pure · è intessuta di eroismi. Vi giunge nel settembre del 1916 compiendo un singolare apostolato tra « gli eretici di tutti i colori, protestanti di varie sette e seguaci dello spiri– tismo» eh<! viaggiavano con lui sul piroscafo; e subito inizia la sua corvée di missionario ambulante con due missioni predicate a Itapissuma e Itamaracà (10-24 settembre), massacranti ma ubertosissime: « Celebravo alla 4 del mat– tino. Tenni in quei giorni 38 prediche (oltre il catechismo ai bambini), che hanno fruttato 148 matrimoni di concubini e 3527 comunioni, con tre proces– sioni di penitenza >J (37). Determinante, agli effetti del suo nuovo compito, fu l'incontro al suo ar– rivo a Recife con Mons. Giuseppe de Oliveira Lopes, da poco creato vescovo cli Floresta nel cuore del Pernambuco; cc diocesi nuova, vasta e poverissima, senza strade nè altri mezzi per viaggiare fuori del cavallo>>. Questo Pastore, cc generale senza soldati per l'impressionante deficienza di. clero >J, non aveva neppure un segretario che l'accompagnasse nella visita alla diocesi, e si ri– volse per aiuto a P. Ignazio, il quale naturalmente rimise la cosa nelle mani dei suoi superiori. Il permesso fu dato e vescovo e segretario incominciarono (36) Ann. Frane., a. LXVI, 1935, P. 155 e s. (37J Il Massaia, a. XV, 1928, p. 12.
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