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P. Jl,OCCO coçonu DA CESINALEl O.F.M.CAP. 10.l La Storia,,, vasto quadro dell'attività bisecolare d'lnnumerevqll schiere cli. cappuccini; sparsi in tutti i punti del globo e impegnati nei. cm;npiti più d.i: versi, è. ricca di uomini e fatti, di situazioni, incontri, viaggi, battaglie, eroismi e martiri. Dalle lotte, a volte tanto feroci e accanite, dei protestanti e degli scismatici, il discorso sil sposta sulle. peripezie vissute dai missionari il); terr~ musulmana a contatto con l'acciecante ;fanatismo islamico, oppure nelle scon– finate solitudini selvagge dei primitivi. P. Rocco non forza mai la mano, con– vinto che j fatti devono parlare .da sè e che il suo compito è quello d'accer– tarli e .di descriverli nel modo più sintetico. Anche se 11 suo :;;pirito si com– muove ed è toccato ùa un soffio di poesia, la ragione ha sempre 11 predominio. Con pochi tratti egli fissa un carattere, descrive una scena, compendia in al– cune proposizioni tutto il fluir d'idee e di concetti che gli ha suggerito un avvenimento o una data. Sdngolare è la sua forza di concentrazione. Malta, ad esempio, in poche righe è colta in tutti i suoi aspetti essenziali: « Malta, l'isola dai tanti porti, centro e veletta del mediterraneo, superiore all'antica fama di ubertà, di ospi– talità, d'industria, entrò sempre come punto d'appoggio nei vasti piani delle nazioni intraprendenti ii (108). Felicissimo è pure nella concisione con cui descrive gli episodi, solita– mente ridotti agli elementi essenziali e condotti con vivo senso di dramma. Per sceglierne uno tra mille, ecco il martirio del P. Bonaventura da Lucca che ha osato dir male di Maometto dinanzi ai musulmani marocchini. « Tosto la plebe se ne turò le orecchie, corse al cadi concitata, schiamaizante, e chiese la morte del cane cbe avea maledetto il Profeta. - M:orte! - rispose il cadì, ed ecco la vittima abbandonata al furore della marmaglia, che} lo spogliò nudo, lo tradusse per la città, caricandolo di vituperii, di fango, di sputi fino al luogo del supplizio: ove un marabuto arringò la folla: - Non t buon musulmano chi non gli lancia una pietra. E pietre da ogni parte, onde :l'u morto e sepellito; quindi scavato, il cadavere fu dato alle fiamme, le ceneri sparse al vento >l (109). _Ma .dove P. ;Rocco rivela sopratutto le sue eccezionali doti di scrittore, sono le sintesi, sempre mirabili, condotte· con la sicura visione dello storico che dà la mano al pensatore ottenendone quadri rapidi, densi dì concetti e talvolta animati da un autentico soffio di poesia. << Entra il secolo decimosesto. Sublime colpo d'occhio! La società palpita di una nuova vita, le antiche na– zioni si scuotono, altre nuove cacciano il capo dall'Oceano, idee e cose si ri– fondono, lotte e pensiero si allargano, grandi .avvenimenti politici, nuove ge– nerazioni di lettere, immenso avvicinamento di popoli; l'Europa scavalca in Asia, in Africa, in America; il commercio messo in libertà nell'Atlantico, j. viaggi, le Missioni, le colonie; quindi nuovo dritto marittimo, nuovo dritto pubblico; una immensa crisi invade la società, dai rottami del sistema feuclale esce quello_ dei regni, dal seno dell'antica civiltà ne· sboccia una nuovi;.~ a .<'J;':' (108) Sto'l'ia, v. I, p, o\12J} e 11. (109) storta, v. I, p. '428. '\~
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