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P. ROCCO COCOHIA DA CESINALE O.F.M.CAP. 99 Questa. idea-madre, dunque, per la quale « la terra è messa a ris<'ontro col cielo, i fasti dell'umanità sono guardati al lume del consiglio di Dio e la storia è un dramma JJ (101), informa necessariamente l'opera di. P. Rocco. Basterebbero a dimostrarlo le concise e profonde pagine della Prefazione, condotte con tanta sapiente erudi.zione e dove la linea del ragionamento s'in– tesse su citazioni di S. Agostino, Bossuet, Cantù, Rosmini, Lacordaire e Bum– bolt, intese a provare che il missionario è, secondo l'espressione di S. Paolo, il cooperatore di Dio (102) nell'attuazione del piano che supera i limiti deJ contingente pur essendo calato nel tempo e rivestendone anzi gli aspetti uma– namente più significativi come quello del progresso, della cultura, della ci– viltà. Questo profondo leit-motiv della S'toria, mentre conferisce ad essa una salda unità, dà inoltre un senso ai successi ed anche agli insuccessi di tanti mirabili eroismi compiuti dai missionari, svelandone la molla segreta dell'agire e dando una spiegazione del loro spirito di resistenza in questa sconfinata battaglia per l'affermazione della verità cattolica. Ma P. Rocco sa inoltre che, trattando dell'attività missionaria, prende contatto con un'azione vitale della Chiesa e il suo esame « non deve per nulla :rnsomigliarsi alla vivisezione di un cadavere JJ. Un competente in materie mis– sionologiche, come .il P. Perbal, afferma che allo storico delle Missioni bisogna accordare due sentimenti: l'amore alla Chiesa e una simpatia riconoscente per i missionari, « sentimenti - soggiunge lo studioso - che ci si permet– terà di qualificare come legittimi e che possono benissimo non nuocere alla verità JJ. Per questi due sentimenti nascerà nello storico delle Missioni, « nel suo cuore e anche nella sua penna, un entusiasmo per l'opera dell'apostolato cattolico, abbastanza grande per farg·liene vedere le bellezze e animare ìa sua parola; non troppo ingombrante però, ciò che diminuirebbe l'esattezza del suo racconto JJ (103). Forse non si potrebbe caratterizzare in modo migliore l'opera di P.· Rocco. C'è veramente in lui questo amore alla O'h'iesa e questa simpatia riconoscente · per i missionari che animano la sua parola, senza tuttavia sminuire od offu– scare la visione della realtà. Una documentazione ci porterebbe troppo lon– tano ei del 1:esto, esula dall'indole di questo profilo (104); è sufficiente ricor– dare che essi furono i grandi sentimenti della vita di P. Rocco e sòrressero tutta la sua attività a servizio della Chiesa e dell'opera missionaria. Nella Storia, se pur contenuti e quasi, velati dall'esigenza scientifica dello scrittore, a scompigliar la società, disseminò 1~ zizzania di nuovi principi; l'apostolato. cat– tolico, se andò e va cangiando la faccia della terra, fu in virtù del santo libro, l'Evangelio. Che se cosi non fosse, lo studio dell'umanità non potrebe levarsi a scienza, quello della storia a filosofia >J. (101) storia, v. I, p. X. « Se studi la lunga trama dei fatti, vi scorgi come una parola successiva, che, più o meno chiara, manifesta gli ordini della provvi– denza J>. (102) I cor., III, 9. (103) A. PERBAL, Lo s,t'Uàio deUe Missioni, o. c., p. 95 e s. (10~) Cfr. Storia, v. I, cap. I. II, V, IX, XII, XVI, ecc.; v. II, cap. II, VI, XI; v. III, p. I, IV, IX, ecc.; ma è inutile esemplificare: tutta la Storia è permeatà da questi sentimenti.

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