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98 P. ROCCO C0COHIA DA CESINALE O.F.M.CAP. di tanti generosi che spesso morti sopra uno scoglio, alle volte a mare, sp(:sso di là dalle liane, i loro nomi medesimi sono noti al solo Dio: l'unica preten– i,ione che ha, è di aver dato in iscorcio la fisionomia dei più noti, in abbozzc la storia ii (95). L'ANIMA DELLA « STORIA JJ Quadro ampio, la Storia,, condotto scrupolosamente sulle ;fonti con una sapienza e serietà scientifica, di ricerca che fa onore all'autore: ma non privo di anima. Anche la storia m1ss1onaria, come qualunque altra vera storia, ovvia– mente s'intesse su dati e fatti « ben controllati e seriamente discussi n, e inol– tre deve essere scevra « da ogni passione capace di alterare l'imparzi_alità m:1- l'enunciazione dei suoi giudizi i> (96). Tuttavia con lo Schmidlin (97) si può ricordare che uno scrittore cattolico non può comportarsi come un ateo e cic,è non può accettare il dato storico come un fatto puramente umano estraneo a qualsiasi ingerenza del sopranaturale, che non esiste per l'ateo ma che è potentemente vitale per il credente. Ineluttabilmente prima o poi egli SC'opre nel tessuto storico il filo conduttore intorno al quale i fatti si raggruppano e che da S. Agostino, a Da_nte, a Bossuet, e a tutta la storiografia più sana dell'ottocento (98) è chiamato la Provvidenza. Ciò vuol dire, da un lato, eva– dere da un senso cronachistico della storia non più consono a una concezione moderna di essa e, dall'altro, evitare le secche della storiografia positivistica condannata, per se stessa, a una visione unilaterale della realtà, per entrare decisamente nel campo della filosofia della storia. « La filosofia della storia - scrive P. Rocco -· per me consiste in decom– porre e ricomporre l'universo al lume di un principio. Farsi quindi in etpo al mondo, sogguardarlo dalla genesi alla palingenesi, per stringere il tempo in secoli, le creature in :famiglie, i popoli in umanità, è ciò che opera da un lato la :filosofia della storia: dall'altro cerca un filo segreto che rannoda tanta tela, una mano che la governa. Pel primo è necessario il senso della storia universale, pel secondo quello di un'idea madre che l'informa >J (99). Senso universale della storia e idea-maclre informatrice: non c'è dubbio che anche quest'ultimo elemento è essenziale e costitutivo di ogni vera l:'torio– grafia e, del resto, secondo P. Rocco esso è sempre invitabilmente presente: « l'ordine delle cose - egli soggiunge - dice che questa (l'idea-madre) vi è, solo che nel determinarla gli uomini non convennero: onde a non dire degli, individui, una scuola la pose nel Caso, il gentilesimo nel Fato, il cristiane– simo nella Provvidenza i> (100). (95) lb., p. XV. (96) A. PERBAL, Lo studio delle Missioni, o. c., p. 93. (97) J. ScHMIDLIN, Einfurung in die IVJissionswissenschaft, o. c., p. 69. (98) Gioberti, Balbo, Cantù, Rosmini, Tosti, Manzoni, ecc., per limitarsi al- l'Italia. · (99) Storia, v. I, p. IX. (100) Ib., v. I, p. IX. La Weltanschaung di P. Rocco è che « ogni rivoluzione di fatti fu preceduta da quella delle idee, e così il satanismo antico e moderno,

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