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- 39 - Chiesa è pacifico il principio che la capacità delle persone morali è configurata sulla capacità dei privati fedeli: est ad instar capacitatis privatorum fidelium. Qui però bisogna intendersi. La persona mo– rale non può, come la persona fisica, ricevere gli ordini sacri, contrarre matrimonio, ecc.; e lo si capisce subito. Ma ha diritto al suo stato personale: al nome, alla sede, a distinzioni e precedenze onorifiche, a darsi statuti, a ricevere indulti e privilegi, a stare ed agire in giu– dizio, à contrarre responsabilità civili e penali. Gode inoltre di piena capacità patrimoniale circa l'acquisto, il possesso, l'amministrazione e l'alienazione dei beni (94). In una parola si può dire che la capacità giuridica delle persone morali si estende a tutte le situazioni di di– ritto e di fatto, tanto attive quanto passive che non siano incompa– tibili con. la loro natura, ossia a tutte quelle situazioni che non richie– dono necessariamente nel soggetto la personalità fisica. Nè deve me– ravigliare tanta larghezza di capacità concessa dalla Chiesa, poichè è nel suo spirito e nella sua organizzazione inquadrare tutta la propria attività nei principi dell'unità e della gerarchia, ma anche della li– bertà e della decentrazione: il tutto ordinato dal suo fine prevalente– mente spirituale. Tutto ciò inoltre avviene n'on sotto il suo controllo repressivo, ma con l'assenso espresso o tacito dei Superiori ecclesia– stici, che esercitano sulla persona morale quella vigilanza e tutela, che è concessa appunto alle persone minori (95). 26. - Capacità di agire. - Circa tale capacità la disposizione più importante è quella che equipara le persone morali ai minori. Recita infatti il can. 100 § 3: « Personae morales sive collegiales sive non collegiales minoribus aequiparantur )). Ciò sta ad indicare che la ca– pacità delle persone morali è « ad instar JJ, cioè viene assimilata a quella delle persone fisiche minori. Come, pertanto, le persone minori regolarmente agiscono per mezzo dei loro genitori o tutori (can. 89), così pure le persone morali, le quali agiscono per mezzo dei loro rap– presentanti. Si noti però che la necessità della rappresentanza nella azione delle persone morali non è solo una certa minorazione di ca- (94) Cfr. C1PR0TT1, op. cit., p. 202 sgg.; M1cHIELs, op. cit., p. 456 sgg. (95) Cfr. SToccHIERo, Il Codice del Clero it'aliano, p. 127-128, n. 132.

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