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Cap. I - Nel Dir. Rom. dai primcrdi al sec. Vll d.C. 25 sempre accusatorio ( 159) ed è stato sempre risolto dalla sen– tenza del giudice (160). Nel processo della cognitio extra ordi– nem si accentua e si afferma definitivamente il carattere inqui– sitorio ( 161). Nel processo criminale romano uno degli atteggiamenti, che il reo poteva assumere dinanzi alla dehtio nominis fatta dall' ac– cusatore, era la confessione. Questa, :::iella procedura anteriore alla istituzione delle quaestiones perpetuae pare, che non rive– sta neppure il carattere di prova e sw soltanto un abbandono della lite, una cessione d'armi da pane dell'accusato, che, eso– nerando r accusatore dall'obbligo della prova, si sottomette spontaneamente alla sentenza condannatoria del giudice (162). Negli ultimi due secoli della Repubblica e all'epoca dell'Impero essa viene guardata, pi:ù che come ceseone di armi da parte del– l'accusato, come strumento nelle mani del giudice per appu– rare la verità dei fatti ed emettere rma sentenza ad essa con– forme; ond'è, che nei processi criminali del periodo delle quae– stiones perpetuae e della cognitio extra ordinem (163) essa as- (159) Bomx D., Tractatus de iudiciis ecclesiasticis, t. II, Parisiis 1884, pp. 120-123; RENAZZI F. M., Synopsis elementorum iuris criminalis, Bononiae 1836, p. 126; REVIGLIO DELLA VENERIA C., L'inquisizione medioevale, Torino i951, p. 68. (160) D. XLVIII. 3. 5. (161) LAUIIIA F., Accusatio-inquisitio, in Atti deU' Accademia di scienze mo– rali e politiche di Napoli, voi. 56 (1933), p. 304 ss.; ARANGio-Rmz V., Storia del diritto romano, Napoli 1953, pp. 255, 325. (162) GIULIANI C., o. c., pp. 545, 744; faLLUSTIUS, De coniuratione Cati– linae, LII, 36: « ... de confessis, sicuti de manifostis rerum capitalium, more ma– iorum supplicium sumendum. >l; Alfredo Eruom nella nota n. i alla sua tradu– zione del citato testo di Sallustio dice testualmeJite: « C'est 'une aggravation de la procédure ordinaire. La peine de mort ne pouYait étre appliquée sans jugement qu'aux criminels pris en flagrant délit. lei, mali,ré l'aveu des coupables, il fallait une comparution devant le magistrat, dont la ,entence était susceptible d'appel. Aussi Caton s'autorise-t-il de la coutmne des ancétres, mos maiorum, pour présen– ter sa proposition. Il prend encore une fois une attitude directement opposée a celle de César qui, dans son discours, avait mis en lumière les attenuations suc– cessives aux chatiments trop rapides et trop sévères infligés dans les premiers temps de la république >l, vedilo in ERNOUT A., Ser.lluste, Catilina Jugurtha fragments des histoires, in Collection des Universités de France, Paris 1947, p. 114. (163) D. XLVIII. l. 8.
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