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Cap. I • Nel Dir. Rom. dai prinwrdi ctl sec. VU d.C. 19 . ..nella cognitio extra ordinem della Compilazione di Giu– stiniano. Nella Compilazione di Giustiniano la confessione si presenta con atteggiamenti nuovi. Essa nella procedura extra ordinem pregiustinianea per quante- abbia già il carattere di prova, tuttavia esplica ancora la sua maggiore efficacia nel campo dell'esecuzione della sentenza; con Giustiniano invece sposta decisamente e definitivamente la sua dinamica processuale dal campo dell'esecuzione della sentenza (133) a quello delle prove, o meglio, a quello dell'accertamento del diritto controver– so ( 134). Detto accertamento, che nelle diverse procedure an– teriori a Giustiniano era soltanto una premessa degli ulteriori effetti procedurali della confessione. in quella giustinianea ne ·diventa l'oggeto precipuo. Conseguentemente in questa proce– dura, per quanto ai fini dell'ulteriore sviluppo del processo con~ servi ancora una certa rilevanza la diversità di natura dell 'og– getto confessato ( 135), tuttavia dopo la confessione non si è por– tati più a considerare principalmente quale sia la via d'esecuzio– ne, cui bisogna assoggettare il conf~so, ma piuttosto se la fon– datezza del diritto preteso dall'attore è accertata o no, e pertanto se il confesso va condannato o no. La confessione, una volta ac– cettata come vera dal giudice, accerta il diritto preteso dall'attore ed esige la condanna del confesso; b. confessione dunque è una prova (136). Ciò però non vuol dire che nella Compilazione di Giustiniano la confessione non prod:.ICa più gli effetti procedu– rali, che ·precedentemente le erano connaturali. Nelle actiones, per esempio, damni iniuriae legis Aquiliae, depositi (interdum), legati ( ad pias causas) riduce ancora la condanna al simplum (133) Lex XII tabularum, III, 1-6; L~ de Gallia Cisalpina ( vulgo Lex Ruhria de Gallia Cisalpina), XXI-XXIII; PAuu.1s, Sententiae receptae, V, va, 2; V, va, 4. (134) D. XLII. 2. 6. 2: « ... et omne omnino, quod quis confessus est, pro indicato haheri... >>. (135) Vedi in D. XLII. l. 31 e D. XLII. 2. 6 la diversità degli effetti pro– cedurali, dovuta alla diversa natura dell'oggetto confessato. (136) GoTHOFREous D., o. c., in D. XI 1. 1. 1, nota 13, 14.

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