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eap. Vll · Effetti della conf. nel proc. del e.I.e. 159 /) non preclude la via all'appello; il can. 1880, che per il can. 1959 trova applicazione anche nel giudizio criminale, non l'esclude; g) se è qualificata o complessa, è sempre scindibile; in virtù di questa proprietà : 1) l'accusato confitente è tenuto a pro– vare la parte della confessione, che gli è favorevole; 2) il giu– dice d'altra parte può accettare la parte contraria al confi.tente soltanto dopo che ne avrà accertata la verità; si può asserire quindi, che neppure la confessione criminale qualificata o com– plessa fa mai prova piena da sola; il motivo è sempre lo stesso : la confessione criminale coinvolge il bene pubblico ( can. 1751); h) se coinvolge dei correi ( can. 2209), nel giudizio in cui viene emessa, non nuoce mai ad essi, necessari o liberi che sia– no, ma poichè il diritto canonico non sopporta, che restino im– puniti i delinquenti, essa assume le veci della denunzia, che può essere fatta da qualsiasi fedele ( can. 1935, §§ 1, 2), dando così l'avvio alla inquisitio extragiudicialis ed alla conseguente ulteriore procedura. Nel giudizio criminale può verificarsi il caso di fatti asse– riti dall'accusato e ammessi dal promotore della giustizia ( can 1747, 3°) (41). Questi fatti, che nel processo contenzioso d'in dole privata, per principio, non hanno bisogno d'essere pro vati, nel processo criminale, che è sempre d'interesse pubblico, per volontà del Codex Iuris Canonici devono essere conf~rmati da altre prove (42). Nei « modus procedendi )) d'ordine penale previsti dalla Pars Tertia, Lib. IV del Codex Iuris Canonici la confessione, per quanto generalmente presupponga altre prove, ha grande efficacia sul processo e ordinariamente rende esecutivo il prov– vedimento penale ,che l'Ordinario intende prendere. (41) LEGA M.-BARTOCCETTI V., o. c., voi. Il, p. 636. (42) « Non indigent probatione... facta ab uno... asserta et ab altero ad• missa, nisi a iure... probatio nihilominus exigitur )), cosi il can. 1747, 3°,