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144 La confessione delle parti nel proc. can. attori contro prn convenuti. È il caso dei consortes litis (7), ossia del litisconsorzio, che può essere volontario o necessario, attivo o passivo. La confessione emessa da uno dei litisconsorziati nella causa, in cui il litisconsorzio è volontario, fa prova piena e nuoce al solo confitente non già agli altri litisconsorziati ( 8); è la giustizia, la aequitas canonica, la libertà di muovere o non I muovere azione (9) in difesa del proprio diritto privato aliena- bile, nonchè la possibilità di più sentenze distinte ( 10) concilia– bili con il litisconsorzio volontario, che porta a questa conclu– sione. La confessione, invece, resa da uno dei litisconsorziati - ma dagli altri contestata -. nella causa, in cui il litiscon– sorzio è necessario, non fa prova piena nè contro il confitente nè contro gli altri litisconsorziati; tutto al più potrà servire da indizio; comunque non nuoce mai definitivamente ai litisconsor– ziati, che la rigettano (11). Agli effetti giuridici della confessione civile giudiziale non ha rilevanza il fatto se questa è giurata o non giurata; il giura– mento non fa altro che aumentare la forza morale della confes– sione, cui si accompagna. La confessione emessa nel giudizio contenzioso nel quale è interessato il bene pubblico: a) obbliga il giudice a controllarne la veridicità; lo esige il noto principio del libero apprezzamento delle prove da parte del giudice; b) è revocabile a norma del (7) VERMEERSCH A.-CREUSEN J., S.J. (ambedue), o. c., tom. III, Romae 1946, p. 38. (8) Per esempio: più chierici muovono causa contro un erede, il quale non vuol consegnare le donazioni, che ciascuno di essi a titolo personale ha ricevuto per testamento. Se uno dei chierici (litisconsorziati) dovesse confessare i fatti, che motivano il rifiuto dell'erede convenuto, tale confessione - provata vera - fa prova piena a norma del can. 1751 soltanto contro il confitente non già contro gli altri chierici. (9) << Qui aliquem convenire vult... >i, can. 1706. (10) RoBERTI F., o. c., vol. I, p. 306. (11) IDEM, p. 307. Per esempio: un tizio per essere legittimato asserisce in giudizio d'esser figlio dei due coniugi da lui convenuti; se di questi uno nega e l'altro confessa a favore dell'attore, la confessione non ha efficacia piena e non nuoce al coniuge negante.

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