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138 La confessione delle parti nel proc. can. giudice facoltizzato a risolvere quella determinata causa, sì che ogni altro giudice è a ciò incapace, essendo effetto da incompe– tenza assoluta; la seconda invece pur autorizzando un determi– nato giudice a risolvere una certa causa, non priva gli altri giu– dici della facoltà di poterlo fare entro determinati limiti e a certe condizioni, per cui la incompetenza di costoro è soltanto relativa ( 48). a) Tale competenza (assoluta o relativa) è richiesta im– plicitamente dal can. ] 750 per la validità della confessione ci– vile giudiziale; questa infatti per sua natura dev'essere resa « ... coram iudice ... )) ( can. 1750), ma, commenta Matteo Conte da Coronata, O.F.M.Cap.: << Ut valeat qua iudicialis ... iudex coram quo fit debet esse competens ... )) ( 49). b) Per la vilidità della confessione criminale giudiziale la competenza (assoluta o relativa) nel giudice è richiesta impli– citamente dai can. 1945, 1958. c) La confessione civile stragiudiziale, resa prima della citazione del reo, affinchè possa esplicare la sua efficacia, richiede competenza ( assoluta o relativa) nel giudice soltanto dopo essere stata dedotta in giudizio; infatti il giudice, che deve valutarne la forza probativa ( can. 1753), non può essere che quello com– petente alla discussione della causa, nella quale viene dedotta. d) Si è detto, che la dichiarazione resa in favore dell' at– tore dal reo in quella fase procedurale, che va dalla citazione di questo alla litis contestatio, più che vera confessione è un ab– bandono della lite; è da ritenere, che anche per questa dichia– razione si richieda la competenza del giudice, diversamente in seguito le si potrebbe contestare l'effetto della cessione di diritto, che essa produce. e) Per la validità deib confessione criminale stragiudi– ziale, resa prima di qualsiasi attività processuale e inquisitoria della autorità giudiziaria, la competenza ( assoluta o relativa) nel ( 1 18) foEM, p. 22. (49) MATTHEUS CoNTE A CORONATA, O.F.M.Cap., o. c., p. 186.

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