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X Prefazione processuale nel diritto romano è stato limitato al secolo VII d. C. (escluso), perchè con l'inizio di questo secolo - cessando l'in• flusso del diritto romano su quello canonico a causa: dell'intro• duzione nell'Impero d'Occidente del diritto dei popoli invasori, del declinio della « episcopalis audientia >> e della maturità rag• giunta dalla legislazione giudiziaria ecclesiastica ,- la confes– sione processuale canonica comincia ad evolve11Si e a per/ezionare la sua struttura indipendentemente dalla _fi,gura della confessione processuale romana. Nel Corpus luris Canonici la confessione processuale si presenta già esaurientemente completa nella strut– tura; però l'attività dottrinale dei glossatori, nonchè dei decre– tisti e dei decretalisti -/i,no al Codex luris Canonici, ne ha rive– stito la figura di contorni, non sempre felici, desunti dal diritto romano. Il Codex luris Canonici e la legislazione canonica po– steriore, attingendo la,rgamente alle fonti, alla giurisprudenza e alla dottrina anteriori ,_ sfrondandole però di quanto in esse vi fosse di superato - e tenendo presenti le esigenze dei tempi nuovi, hanno delineato della confessione processuale una figura completa, stabilmente uniforme nella natura, nelle proprietà, nelle condizioni, negli effetti e perfettamente rispondente aUa aequitas. Il presente lavoro è fondato soprattutto sulle Jonti del diritto romano e di quello canonico; della bibliografia dottrinale (im– mensa) sono state citate le opere più significative. Questa prefazione sarebbe incompleta se non rivolgessi un sentito ringraziamento al Rev.mo P. Felice Maria Cappello, S.J., che mi è stato maestro e guida. Roma, 17 settembre 1956 L'AUTORE

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