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- 30 - cede ali' OrJine dei Cappuccini, rappresentato dal p. provinciale, l'uso della chiesa della Rocca con la sacrestia e la parte sovra– stante della medesima. A sua volta l'Ordine dei Cappuccini si assume l' onere della ufficiatura della chiesa, stando a suo carico le spese di restauro e di manutenzione sì della chiesa che dei locali, i quali possono essere ampliati e trasformati. Infine la comune si riserva la proprietà dei detti locali, in caso di soppres– sione o di abbandono da parte dei Cappuccini. APCB, c. I. s. 1, b. 15, f. 1. n. 13, o. i. c. ff. aa. Cento, 10 dicembre 1857. L'amministrazione parrocchiale di s. Biagio, a mezzo del suo segretario, Giovanni Maiocchi, consegna ai Cappuccini nella persona del p. Lorenzo da Cento, definitore provinciale e presidente dell'ospizio in patria, gli oggetti spettanti al santuario della Rocca, assegnandone la proprietà al santuario stesso. APSBC, se. I, b. 4, f. 1, n. 31, o. i. c. ff. aa. Roma, marzo 1858. La s. congregazione dei vescovi e rego– lari approva. la riapertura del convento dei Cappuccini in Cento. AOCR, Convenfus, sezione 5, o. i. Cento, 21 maggio 1858. Vito Diana, a rogito del notaio An– drea Monari, vende a Luigi Gallerani, dietro richiesta del p. Lo– renzo, cinque case con orto in Cento nei pressi della Rocca, al prezzo di 3200 scudi, per il convento dei Cappuccini. ANC, Andrea Monari, Atti del 1858, a. i. Roma, 8 luglio 1858. Il p. Fedele da Cesena comunica al p. Lorenzo che la s. congregazione dei vescovi e regolari à inviato al ministro generale il rescritto per l'erezione del convento in Cento. ACCC, b. 3, f. 4, Documento 6, a. i. Cento, 4 febbraio 1859. II gonfaloniere, Giuseppe Borselli, notifica al p. Lorenzo che à incaricato l'ingegnere comunale, dott. Antonio Giordani, a fissare la linea di confine fra l'orto dei Cappuccini e la strada pubblica che lo costeggia dalla Rocca a s. Zenone. Lo avverte pure che l'ingegnere prenderà con lui gli opportuni accordi per determinare il giorno e l'ora. ACCC, b. 3, f. 4, Documento 28, o. i. c. f. a. Cento, 1 marzo 1859. Giuseppe Gadani, a rogito del notaio Andrea Monari, acquista dall'arciprete, mons. Antonio Amedei e da

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