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-d- fulminare la legione infernale. Per i lati del medesimo altare furono di– pinti i due Evangelisti S. Luca e S. Giovanni. Non piacquero però al– l'Aquilano, nemmeno dopo. che l'artista dietro insistenza di lui, li ebbe più volte ritoccati. Sicchè mvece di situarli al luogo destinato, furono esposti nel coro. Fu fatto allora ricorso al P. Semplice da Verona, Cappuccino, fa– moso pittore, il quale ripetutamente invitato, si portò nella nostra città dell'Aquila, ove dipinse i medesimi soggetti che riuscirono veramente meravigliosi, rispondenti alla chiara fama dell'autore. Nel Ciarpi, dice il Leosini, si ammira una più corretta maniera, mentre in Fra Sem– plice maggior grazia di colorito e d'espressione. Questo artista fu al~ lievo del Brusasorci che si vuole abbia appreso l'arte dal Tiziano. In questa nostra chiesa si ammiravano pure due quadri del celebre artista abruzzese Giulio Cesare (o Gian Battista) Bedeschini. In uno di essi è rappresentata la Natività di N. S. G. C. È una buona composizione; i visi dei pastori hanrio nello stesso tempo qualche cm,a di semplice e di nobile, il volto della Vergine è soffuso di casto affetto che ispira de– vozione. Un altro quadro della medesima mano rappresenta S. Fran– cesco inginocchiato, dal volto emaciato, che medita la Passione del Si– gnore, mentre in alto la gioconda visione di Cristo in compagnia della Vergine e di S. Giuseppe gli fa manifesta la concessione del Perdono. Ambedue questi quadri, dopo la soppressione 'del r 866 furono asportati e conservati nel niunicipio di Aquila, sino a pochi anni fa, quando cioè furono ceduti, per conservarli, ai P.P. Cappuccini di S. Chiara che li riposero nel coro ove tuttora si ammirano. Non vanno però dimenticati i nomi degli altri umili religiosi che coadiuvarono il P. Vastarini nella non facile impresa. In primo luogo va ricordato il laico Fra Vitale dall;i. Villa, il quale si impegnò di rac– cogliere le oblazioni e procurare prestazioni di opere nelle campagne, m~ntre il P. Francesco faceva la medesima cosa nella città. Dopo Fra Vitale ricordiamo i nomi dei PP. Pietro e Marino dall'Aquila, Teodoro e Giovanni da Montorio, Francesco da Lucoli, Giambattista da Scur– cola, i fratelli Laici Vittorio da Penna e Bernardino da Tottea. Nel 1634 il Ministro Provinciale P. Francesco da Castagna stabilì nel convento di S. Michele la sede provincializia.
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