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8 I Cappuccini Veneti a Gorizia duravan'o con seria minacci1a per l'avvenire; s'aggiunga l'ignoranza, e la decadenza del cos:tume nel popolo, dovute aHa vastità del Patriarcato d'Aquileia, allia lontananza dai :m.igliori centri della rinnovata vita religiosa e ail 'iner,zia dei precedenti patriarchi. Il concilio di Trento aveva rassodato il dogma e tracciato le linee maesitre deHa :riforma cattolica; ma la loro attuazione in Gorizia e din° _toirni pra:ticaimente si rende'Va, per le mentovate ra•gioni, più lenta e difficile. Qualche cosa, è vero, avevano ottenuto Mons. Mara·cco, e Mons. Bisanzio, viicari pat1riarcali, con le visite pastorali, con le onlina– ziioni di sinodi e, so,praUutto, con la loiro attenil:a sorveglianza e alacre aLtività. Il foro zelo però iuc·outrava l'opposizioné del potere civile ,centrale, giacchè, com'è noto, la nobiltà e gli Srtati della Stiria, dai quali dipendeva fa Contea di Go:rizia, professavano• quas,i senza ecce– zione la fede luterana _é l'arciduca Carlo ·d'Aslburgo per natura non era inclinato a misure ri1gorose coutro i protestanti. Appena. intorno al 1580 gli sforzi deU'autorità reìigi-osa venner10 assecondail:i, allorchè l'arciduca Cado, disgustato dalla, continua opposizione degli Stati e sollecitato vivamente dalla Sede apostol•ica e dalla propl'ia sposa, cat– tolica fervente, s'accinse a favorire nei suoi territori la riforma cat.tolica. · Realmente erano s:tati tolti taluni abusii più gra,vi ed. incrementata la predicazione; sii era però lontani dai risultati già raggiunti nelle altre dioces,i del Veuerto alla fine del secolo 2 ). Occorrevano uomini che dessero l'esempio• della perfetta vita cri• stiana e che. nello stesso tempo, si dedicassero con intens1ità alla ·,pre– dicazione per meglfo istruire il popolo, e far rifiorire le nuove forme di pietà religiosa. Questi appunto furono i Cappuccini, seguiti venti– cinque auni dopo dai Gesuiit:i e più tar,di dai Carmelitani a Castaignavizza e altri ancora. È vero, a Gorizia c'erano da moho tempo i Conventuali; ma il loro influss,o per il rifiorire della vita relig,iosa non poteva essere così effica,ce e ;pronto, come potè veirificarsi con l'aiuto e con il fervore .deci nuorvi frati del popolo. A quan!lo ci è dato di sapere, il primo cappuccino apparso a Gorizia fu uno Al,ella provincia veneta, P. Raffaele d'Arco, Vi pre:dicò infatti 2 ) PASCHINI PIO . Riforma e co,ntrorifo,rma al confine nord,ò,rientale d'Italia, Estratto da «L'Arcoaid.ia,», Vol. V.; Storia del Friuli, V,rnl. III., c. VIII e IX, Udine, 1936. Ho pUll'e scorso le letteie inedite idei d'!Le v;icari pa1trimrcali, Marll!cco e Paolo Bisa,nzio,, ind\i11iiz:za,t,e -a:l Patria1'0a, d'Aqui1eia •card. Grima1ni, e,sis,te:nti in co:pi.a nella B:ilh!Hoteca Aiicivesco,vile di, Udine. Da esse sii riievsanJo chiarame,nte le condizioni l'eligiose del p•a.triarcato e qmncli ancihe della città di Go,riizia in que,sto ,te:m,po,. Anzi gJi accénini, che r.iguardatno la città e la, colilltea., som,o ah:hmsttanza frequern,ti e di no– tevole imp,or,tanza,. R0OCABRUNA CARLO - Art. cit., p. 118.

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