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-17 - del 1590 condannò la Cosmopoeia tra le opere aventi la nota « quous– que ad supradictarum. regularum normam corriga(n)tur ». 37 Nello Indice di Clemente. VIII del 1596 il donec corrigatur fu sostituito dall'espressione: nisi fuerit ex emendatis et impressis Venetiis a. r59r.ss Rimane tuttavia strano che gli Inquisitori rion abbiano rivolta la loro attenzione anche alla Recognitio che, contiene tutti gli errori rilevati nella Cosmopoeia, e qualche altro ancora. 39 Al contrario della Cosmopoeia che S. Lorenzo da Brindisi non utilizzò, ma certa– mente ebbe presente nella stesura della Explanatio, come. si può dedurre da diversi indizi,4° la Recognitio è abbondantemente .uti– lizzata dal nostro Santo. il celebre teologo domenicano Soto aveva privatamente manifestato la persua– sione che la Cosmopoeia conteneva diverse eresie. Anche il MASSARELLI osserva: « Poi, entrando (frate Hieronymo ab Oleastro) a biasimare coloro, che stampano facilmente le sue cose mi disse, che stando in Roma gli fu mostrato un libro che aveva composto il Vescovo di Chisamo, bibliotecario della Sede Apostolica, nel quale erano molte eresie, tra le quali se ne ricordava di due, l'una parlando del Pentateuco di 1-W oysè dice: quae scripsit M oyses non tam scripsit ea, quae Spiritu Dei didicerat, quam quae sua tempestate versabantur; l'altra, quod Adam, etiam quod non peccasset, mortuus fuisset. Referii il tutto al Card. S. Croce... » (Dia– rium I, editum a S. MERHLE, Concilii Tridentini diaria, Brisg. 1901, 308 s). Ma gli stessi errori si possono riscontrare anche nella Recognitio. 37 Né l'Indice di Paolo IV (1559), né il Tridentino di Pio IV (Venezia 1570) fanno menzione dello Steuco. L'Indice di Sisto V è quindi il primo, dopo il Quirogas, che condanna la Cosmopoeia. 38 È tuttavia da osservare che il testo della edizione veneta del Morandi non fu toccato, come rileva pure il FREUNDENBERGER (op. cit., 228); ma solo in qualche caso, l'Editore avverte il lettore delle eventuali inesattezze, mediante brevi osservazioni marginali. Praticamente, l'edizione di Venezia non modi– fica il testo delle precedenti edizioni. 39 Mentre lo Steuco, infatti, nella Recognitio (p. 96) afferma: « nec enim delictum Adae, corporis mortem intulit, sed animi, quia a divino se disiunxit amore» (proposizione questa già biasimata dal Catarino nelle Enarrationes 141, e da Sisto Senese nella sua Bibliotheca, Napoli 1742, II, I. 5, adn. 36, p. 576), nella Cosmopoeia invece dichiara: « Quam mortem autem intelligat, fateor me olim addubitasse... potius mortem animi quamdam aeternaeque felicitatis privationem credidisse quam corporis; nunc ambagibus illis, alia meliore vi, resolutis, utramque cum quibusdam aliis crediderim, caruisse perenni bono. quo per probationem vocabatur et mortem corporis, quam amissa felicitate incurri» Non est enim vera felicitas et aeternitas separata, pariter est corporis atque animi t (Cosmopoeia 151). • 0 S. Lorenzo non usò la Cosmopoeia forse per la sfavorevole accoglienza che essa incontrò tra i teologi, come, e forse più giustamente, per il metodo ivi seguito, ben diverso da quello della Recognitio, come osserva proprio lo 2
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