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doè di ogni amplificazione devozionale e da ogni intento edificativo, appaiono dunque, ancor oggi, i contenuti e i valori che i francescani hanno conservato alla tradizione cristiana attraverso i secoli. E la genesi di questa incidenza è riportata, sintomaticamente, alla sicu– rezza con la quale Francesco ha avvertito di essere stato chiamato a costituirsi « interprete della parola e della volontà divina », al punto da richiamare, da vicino, l'immagine di Cristo. l. - Partecipazione «volontaria» alla predicazione di Cristo e de- gli apostoli · In realtà, ~e la grazia di « incominciare a fare penitenza » aveva già condotto Francesco ad assistere ai lebbrosi, a pregare nella soli– tudine, dopo la chiamata evangelica della « missione degli apostoli » ascoltata alla Porziuncola, egli aggiungerà a queste attività un nuovo obbligo: quello di predicare (7). L'esperienza della preghiera nella solitudine non sarà mai estranea allo spirito francescano, ma non ne costituirà mai l'espressione integrale. Quella invece della imitazione di Cristo e degli apostoli nella predicazione evangelico-morale sarà uno degli elementi essenziali del francescanesimo, appunto perché Francesco fu uomo evangelico, tutto cattolico e apostolico. Cristo ha predicato il Vangelo; bisogna dunque imitarlo su questo punto come su tutti gli altri. Si aggiunga l'espresso mandato di Cristo contenuto, tra l'altro, nel Vangelo della « missione degli apostoli». Il primo pensiero di Francesco allorché avrà qualche discepolo, sarà perciò di formarne dei predicatori ambulanti che, camminando a due a due come i discepoli di Cristo, \iadano di città in città,. di villaggio in villaggio, portando il. messaggio della buona novella, della pace, del perdono, fermandosi sulle pubbliche piazze e agli angoli delle strade, e imponendosi più ancora con l'esempio che con la parola; soprattµ tto con il distacco dai beni terreni (8}. (7) I. CELANO, 22-23: « Poiché non fu mai un uditor sordo del Vangelo [ ...], con gran fervore di spirito e allegrezza di mente cominciò a predicare a tutti la penitenza, con parlare semplice ma con cuore magnifico edificando i suoi uditori ». (8) Si veda quanto ho scritto nel saggio su L'angelo del sesto sigillo e l'« alter Christus », Roma 1971, 49-125. -7-

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