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na Povertà opera, nella sua. azione, come un modo di realizzazione di se stesso che ci riconduce· all'homo ludens, qualora si dia al' ter– mine latino ludus, il suo significato originario e profondo di « gio– co», non come svago, ma quale espressione di un mondo di idée attraverso il gesto e la rappresentazione di se stessi (43 ). Certo, man mano che Francesco rivalutava le rappresentazioni esteriori; recupera– va il loro significato interiore, come presenza e immagine della gran– dezza, potenza, bontà di Dio, pervenendo a costituirsi interprete del canto cosmico che tutte le creature sciolgono all'Altissimo. Nel Cantico delle creature si potrebbe trovare una consapevolezza ·della solidarietà cosmica nella lode al Padre, che rievoca senza fatica l'inrio paolino alla fraterna comunanza di ansie e di desideri,· in forza .della quale « la stessa intera creazione anela, ih ansiosa attesa, alla ma– nifestazione gloriosa dei figli di Dio» (Rom. 8, 19). Sarebbe tuttavia difficile pervenire a comprendere questi atteg– giamenti di Francesco, qualora si dimenticàsse che le sùe intuizioni, i suoi giochi, i suoi gesti, tendevano a ribadire la redenzione della real– tà, dell'uomo, della natura, operata da Cristo.·· Cristo rimane si– curamenté al· centro di tutta la predicazione. francescana; in· up.a di– mensione unica, proprio perché è quella del Vangelo. Una dimen– sione, al tempo stesso interiore ed esteriore. Il tema della << inii– tazione di Cristo » è venuto indubbiamente ad esercitare nella pre– dicazione francescana un ruolo di. grande rilievo: sia èomè. ispira– tore universale di tutto il fondo dominale, sia· come otientatore di tutta una catena di pratiche di pietà che procedono prevalentemente in quella direzione immaginativo-affettiva· che tanta parte· ha avuto nella pietà cristiana. Al processo di interiorizzazìone francescana, hà fatto tuttavia riscontro una esteriorizzazione della pietà popolare· a cui· i predicatori non hanno sempre prestato fa dovuta attenzione. La direzione immaginativo 0 affettiva fu mossa, spesso, più da preòc– cupazioni estetiche o retoriche che da imperativi dello spirito. In un suo saggio di « teologia estetica » von Balthasar ha sottolineato fortemente, e in un capitolo centrale, gli influssi e lé trasformazioni che ·1a predicazione francescana della «bellezza» e dell'« esempla, (43) Si veda R. Manselli (La povertà nella vita di Francesco d'Assisi, in La povertà del secolo XII, 264) in rapporto a J. HurzINGA, Homo ludens, Torino 1946, 177. -25-

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