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solo una verifica storica dei contenuti e dei valori che i francescani hanno garantito alla predicazione cristiana attraverso i secoli; vi scopriamo l'impegno del cristianesimo .stesso ad una evangelizza– zione che non può andare disgiunta da una promozione umana. Evangelizzazione e promozione umana che non rappresentano soltanto il meglio dei contenuti e dei valori cristiani: sono i postulati per ogni rinnovamento di metodi e di forme della predicazione qùale è auspicato costantemente - e non solo oggi - dalla Chiesa. -Rin– novamenti che non alterano tuttavia l'ufficio e la teologia dell'an– nuncio del Vangelo, ma che ribadiscono la funzione storica dei pre– dicatori e del loro carisma nella Chiesa:. La predicazione non rappresenta pertanto un capitolo chiuso; e i francescani, in particolare, non possono abdicare al privilegio - uni– co nelle grandi Regole degli ordini religiosi - di predicare. Con brevi ma illuminanti parole, la Regola francescana fissa, per tutti i tempi, i temi della predicazione ( « i vizi e le virtù, la pena e la glo– ria » ), le sue modalità { « con parole ponderate e caste » ), la' sua durata ( « con brevità di sermone »), il suo fine .( « l'utilità e l'edifi. cazione del popolo·»)(%). Queste prescrizioni non intesero imporre un'attività che nasceva da un ufficio ecclesiastico, o che fosse •sug– gerita da quanto avveniva presso i domenicani, impegnati nella tè– pressione dell'eresia e nella predicazione dottrinale, Non facevano che codificare quanto Francesco e i suoi primi seguaci avevan·o prà– ticato fin dal primo momento della loro esperienza religiosa. Erano le norme che dovevano regolare la partecipazione « volontaria » alla predicazione di ·Cristo e degli apostoli. Partecipazione non meno « volontaria » di quella della povertà, dell'obbedienza alla Chiesa, della castità. Era imitazione « volontaria » di Cristo e degli apostoli da attuarsi tiella prassi e nell'annuncio del Vangelo. Il francescanÒ non può dunque rinunciare alla predicazione senza rinunciare alla spiritualità evangelica, al carisma di << interprete della parola e della volont.à divina », al .vivere « secondo la forma· del santo, Vangelo ». E tutto questo prescindendo da. altri impegni derivati da ufficio eccle~ siastico, quali la cura delle anime nelle parrocchie, nelle diocesi, nelle missioni. . (36) Cf. MARIANO D'ALATRI, La predicazione francescana ~el Due e Trecento, in Picenum seraphicum 10 (1973) 8.

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