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questa funzione storica, di ottenere l'autorizzazione della gerarchia ecclesiastica. La sua presenza a Roma nel 1209/10, fu senza dubbto una iniziativa personale, un bisogno di sottoporre le sue suggestioni evahgeliche alla approvazione di Innocenzo III; più tardi, pare che Francesco abbia accettato di essetè diacono per poter prèdicare li– beramente, senza rinunciare alla mobilità sociale che caratterizzava il suo movimento religioso; ma ciò non impedì l'insorgere di discus– sioni e di lotte con il clero secolare, soprattutto attorno alla metà del secolo XIII (30). L'incontrastata validità dell'annuncio del Van– gelo, da parte dei francescani e di quanti altri ne seguirono l'esemei6, ei-a comunque una conquista assicurata a vantaggio del popolo cri– stiano. Non sorprende pertanto se abbiamo detto che - da Fran– cesco in poi - nonostante il variàre dei modi, dei mezzi d'inter– vento, l'allargamento di diffusione di massime, di vàlorf, di precetti cristiani, la predicazione cristiana rimase pressoché immutata come ufficio e come teologia pastorale. Tale, cioè, da poter essere ricon– dotta alle modalità, alle esperienze, alle soluzioni teorico-pratiche maturate dalle discussioni e dalle lotte che avevano contraddistinto il primo inserimento del francescanesimo nella variegata e complessa temperie degli insediamenti urbani, allorché la nuova predicazione evangelica rappresentò una terriuta e ostacolata concorrenza, da parte del clero secolare, sia in ordine alla cura delle anime; sia in ordine alle fonti economiche di sussistenza (31 ). Se il pullulare di predicatori itineranti, attraverso i secoli sùc– cessivi; non ripropose alcuna delle situazioni concorrenziali che ave– vano caratterizzato il secolo XIII, non lo si deve soltanto al fatto che la· predicazione e la cura delle anime non minacciavano più alcun monopolio (esistente o presunto che fosse) del clèro secolare, o n.on costitµiva più un pericolo per la Chiesa come nei secoli XI-XII; ma è da attribuire soprattutto al grande peso e al notevole prestigio che i predicatori itineranti avevano ormai conseguito ai vari livelli della società e delle sue istituzioni. I nomi di Anto.nio di Padova, di (30) Per alcune indicazioni di fondo,. :su queste discussioni, mi sia con– sentito rimandare al mio saggio su L'angelo· del sesto sigillo, 149-157. (31) Per alcune indicazioni rinvio al .mio saggio su L'« osservanza»· come problema dell'attività pastorale, in, Berna(dino predicatore nella società del .suo tempo (Convegni del Centro di studi sulla spiritualità médievale, XVI), Todi 1976, 183-209. -17_.::

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